Piano città

Entra nella piena operatività il “Piano Città”, il programma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti avviato nel giugno 2012 dal primo decreto sviluppo e dedicato alla rigenerazione delle aree urbane degradate.

Con il decreto 83/2012, all’art. 12, viene predisposto un Piano Nazionale per le Città ovvero un piano dedicato alla riqualificazione di aree urbane con particolare riferimento a quelle degradate e viene istituita, al contempo, una cabina di regia a cui i comuni interessati inviano proposte di contratti di valorizzazione urbana ovvero i propri piani città. Tali proposte devono essere costituite da un insieme coordinato di interventi con riferimento ad aree urbane degradate indicando la descrizione, le caratteristiche e l'ambito urbano oggetto di trasformazione e valorizzazione; gli investimenti ed i finanziamenti necessari, sia pubblici che privati, comprensivi dell'eventuale cofinanziamento del comune proponente; i soggetti interessati; le eventuali premialità; il programma temporale degli interventi da attivare e la fattibilità tecnico-amministrativa.
La cabina di regia seleziona le proposte sulla base di criteri definiti quali l’immediata cantierabilità degli interventi; la capacità e modalità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e di attivazione di un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli
investimenti privati; la riduzione di fenomeni di tensione abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale; il miglioramento della dotazione infrastrutturale anche con riferimento al perfezionamento dei sistemi del trasporto urbano ed il miglioramento della qualità urbana, del tessuto sociale ed
ambientale.
Con decreto del Ministero delle  Infrastrutture e Trasporti del 3 agosto 2012 viene istituita la Cabina di regia per l’attuazione del Piano nazionale per le Città, stabilendo la data del 5 ottobre di ogni anno quale data limite entro cui le proposte dei Comuni devono essere trasmesse.

Il Comune di Firenze candida a “Piano Città “ una zona centrale, ubicata tra i Viali di Circonvallazione, il Parco delle Cascine, il centro abitato e le Piagge, zona nella quale fino al secolo scorso erano insediate funzioni prevalentemente produttive, quali le officine ferroviarie e le manifatture tabacchi. Collega tale zona centrale tramite un progetto di housing sociale alla zona di Via Rocca Tedalda, in cui fin dagli anni ‘50 insistono insediamenti di edilizia residenziale pubblica, ed alla  zona di Via di Scandicci, in cui è dismessa la Caserma Gonzaga Lupi di Toscana. Alla luce del recente Piano Strutturale, che dopo aver eliminato la residua potenzialità edificatoria del PRG punta esclusivamente sul recupero di complessi dismessi, le zone candidate a Piano Città racchiudono le vere potenzialità della città di Firenze. Nel Piano Città di Firenze si racchiudono interventi di recupero per funzioni prevalentemente residenziali per oltre 250.000 metri quadrati di superficie utile, non tralasciando gli interventi per l’edilizia scolastica, interventi per la realizzazione di spazi culturali ed eventi per oltre 80.000 mq. Sono altresì ricompresi i necessari interventi  infrastrutturali quali i 3 chilometri di nuova viabilità, i parcheggi pubblici con oltre 900 nuovi posti, 4 chilometri di  tramvia, senza tralasciare le sistemazioni urbane e le nuove aree verdi con la piazza giardino più grande della città, migliorando la  sicurezza idraulica del centro abitato con gli interventi in  alveo Arno e lungo il Canale Macinante, completando le necessari impianti fognari e rinaturalizzando i corsi d’acqua esistenti.
Il Piano Città Firenze è stato approvato con deliberazione 2012/G/000356 del 05/10/2012.

Le amministrazioni comunali di tutta Italia hanno inviato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 457 proposte di intervento edilizio e urbanistico sui propri territori, chiedendo di cofinanziare le risorse mancanti per l’avvio dei lavori. La Cabina di Regia – comprendente esponenti dei diversi ministeri interessati, oltre che della Conferenza delle Regioni, dell’Anci, dell’Agenzia del Demanio e di Cassa Depositi e Prestiti – ha classificato, istruito e valutato tutte le proposte pervenute, scegliendone 28. I progetti che hanno superato la selezione potranno usufruire di un cofinanziamento nazionale di 318 milioni di euro (224 dal Fondo Piano Città e 94 dal Piano Azione Coesione per le Zone Franche Urbane dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per le Pmi), che attiveranno nell’immediato progetti e lavori pari a 4,4 miliardi di euro complessivi, tra fondi pubblici e privati.
La selezione ha operato privilegiando le proposte capaci di generare un maggior volume di investimenti per interventi velocemente cantierabili.
Queste le città i cui progetti hanno ricevuto il via libera dalla Cabina di Regia:
- Ancona (area porto, valore progetto: 66,4 mln)
- Bari (area lungomare ovest e via Sparano, valore progetto: 215,8 mln)
- Bologna (quartiere Bolognina, valore progetto: 83,2 mln)
- Catania (quartiere Librino, valore progetto: 73,7 mln)
- Cagliari (quartiere S. Elia, valore progetto: 111,1 mln)
- Eboli (quartieri Molinello e Pescara, valore progetto: 122,6 mln)
- Erice, (casa Santa, valore progetto: 64,9 mln)
- Firenze (zona Cascine, valore progetto: 467 mln)
- Foligno (zona nord ovest, valore progetto: 90,3 mln)
- Genova (area Val Bisagno, valore progetto: 221 mln)
- L’Aquila (area Piazza d’Armi, valore progetto: 37,1 mln)
- Lamezia Terme (quartiere Savutano, valore progetto: 51,9 mln)
- Lecce (settore ovest, valore progetto: 134,9 mln)
- Matera (Borgo La Martella, valore progetto: 17,3 mln)
- Milano (Bovisa, valore progetto: 68,6 mln)
- Napoli (area ex Corradini, valore progetto: 21,5 mln)
- Pavia (Santa Clara, valore del progetto: 16,5 mln)
- Pieve Emanuele (interventi di riqualificazione urbana, valore progetto: 13,7 mln)
- Potenza (quartiere Bucaletto, valore progetto: 50,6 mln)
- Reggio Emilia (area nord, valore progetto: 39,7 mln)
- Rimini (waterfront, valore del progetto: 225,3 mln)
- Roma (Pietralata, valore progetto: 113 mln)
- Settimo Torinese (Laguna Verde, valore del progetto: 305 mln)
- Taranto: (quartiere Tamburi, valore progetto: 68,9 mln)
- Torino (quartiere Falchera, valore progetto: 252,8 mln)
- Trieste (recupero caserme, valore progetto: 10,8 mln)
- Venezia  (Vaschette Maghera e centro storico di Mestre, valore progetto: 563,8 mln)
- Verona (interventi diversificati sul territorio comunale, valore progetto 864,6 mln)

Al fine di meglio descrivere la proposta di Piano Città  e per coglierne meglio i principi e le peculiarità, il Comune di Firenze ha ritenuto opportuno suddividere la relazione in quattro macro aree geograficamente e/o funzionalmente collegate:
- l’area Nuovo Teatro dell’Opera ove altre al completamento di questo spazio poliedrico e plurifunzionale sono da realizzare gli interventi per la  sicurezza idraulica, il parcheggio pubblico interrato, la nuova piazza, la riqualificazione di quella esistente, la valorizzazione dell’area delle ex discoteche;
- l’area Leopolda Paisiello, attualmente “a metà del guado” tra una zona completamente recuperata, in cui i capannoni hanno lasciato lo spazio a residenza e  strutture ricettive ed una zona ancora completamente degradata, con capannoni industriali abbandonati e spesso utilizzati da persone senza dimora e per attività certamente non consentite; il tutto ovviamente corredato dalle necessarie infrastrutture viarie e da un ulteriore migliore utilizzo della ex stazione Leopolda, già da anni sede conosciuta di  eventi ed esposizioni;
- l’area manifattura tabacchi, che ruota tutta intorno al più grande complesso dismesso della città di Firenze, di oltre 100.000 mq, sede della storica manifattura, da recuperare aprendolo e ricucendo così lo spazio da tempo chiuso con la città costruita ed il Parco delle Cascine, ma anche dotando  il complesso di  strade e tramvia;
- l’area housing sociale con la quale sperimentare e attuare  nuove forme dell’abitare, costruendo nuovi complessi con tecnologie innovative ma anche riqualificando il complesso di edilizia residenziale pubblica realizzato negli anni ‘50, tramite l’ottimizzazione del coefficiente energetico e la razionalizzazione dimensionale degli alloggi in funzione della domanda abitativa emergente, non dimenticandoci di rilanciare la scommessa sul possibile riutilizzo di una caserma dismessa, La Gonzaga Lupi di Toscana.

L’area del Nuovo Teatro dell’Opera è ricompresa tra il Viale Rosselli, l’Arno, il Parco delle Cascine, l’area delle officine ferroviarie non ancora trasformata, l’attuale linea ferroviaria per la stazione Leopolda. In tale zona è stato inaugurato il primo lotto del Nuovo Teatro dell’Opera, ma resta da completare l’intervento, con la realizzazione della scenotecnica della sala lirica, l’auditorium, le sale prova, i laboratori, gli uffici. E’ da realizzare, pur essendo già stato approvato il progetto esecutivo, la Piazza Giardino che diventerà l’accesso al Teatro e che costituirà a tutti gli effetti un ampliamento del Parco delle Cascine e sono da completare, in coerenza con il disegno originario del Poggi, le sistemazioni urbane nel tratto Porta a Prato – Arno, resesi necessarie dopo la realizzazione della linea 1 della Tramvia. Sono da valorizzare le aree delle ex discoteche, adiacenti il Nuovo Teatro, con l’inserimento di nuove funzioni quali ristorazione, accoglienza e servizi. Si prevede inoltre di realizzare il parcheggio pubblico interrato per circa 600 posti auto a servizio della residenza ma anche dei city users ed a servizio anche del Parco delle Cascine e del Nuovo Teatro. Tale area sarà inoltre interessata dall’intervento di miglioramento della sicurezza idraulica di una parte di città che va al di là di quella inserita nel Piano e che prevede un adeguamento della sezione di alveo dell’Arno, previo restauro del Porto Mediceo, la definizione di un’area pesca sportiva e la realizzazione di argini, muretti e chiusure idrauliche prevalentemente in corrispondenza del Canale Macinante.

L’area Leopolda Paisiello è ricompresa tra il Viale Rosselli, Via Paisiello, Via Ponte alle Mosse, il Canale Macinante. Tale area limitrofa al centro di storico di Firenze è stata fin dal 1800 destinata a funzioni produttive, prevalentemente sede di officine ferroviarie; in tale area è stata costruita la prima stazione di Firenze. Negli anni ‘80 è iniziato il progressivo smantellamento delle funzioni produttive ma è necessario aspettare la fine degli anni ‘90 per avviare le trasformazione di tale zona verso una area prevalentemente destinata a residenza e servizi.
Oggi la trasformazione è parziale e le aree più importanti sono ancora da recuperare con una previsione di oltre 50.000 mq di nuove superfici inserite a seguito della demolizione dei complessi esistenti. Le strutture industriali oggi presenti, ormai inutilizzate da anni, sono fonte di notevole degrado in quanto frequentemente occupate da persone in cerca di una dimora e sono state oggetto nel corso degli ultimi anni di varie operazioni di sgombero forzato condotte dalle Forze di Polizia. Per consentire l’inserimento della residenza risulta necessario dotare tale area anche delle infrastrutture ed in particolar modo è prevista la realizzazione di una viabilità di collegamento tra Viale Rosselli e la Via Pistoiese di circa 3 chilometri, oltre alla realizzazione di una linea tramviaria utilizzando in parte il sedime dell’attuale linea ferroviaria e procedendo quindi in affiancamento alla linea ferroviaria fino alla località Le Piagge.

L’area della Manifattura Tabacchi contrassegna l’intera zona urbana che gravita sul Parco storico delle Cascine, dal popoloso quartiere di Novoli alla zona di Porta a Prato. La sua struttura urbanistica la caratterizza già allo stato attuale come un pezzo di città urbanizzata e, per la sua posizione strategica, la configura come una delle pochissime aree assoggettabili a trasformazione a ridosso del centro urbano cittadino. Costituisce oggi il potenziale anello di congiunzione tra il grande polo di sviluppo di Novoli ed il Parco delle Cascine e, tramite la Linea n° 4 e la Pistoiese – Rosselli, con Porta al Prato.
Il complesso della Manifattura, che ha una superficie utile lorda superiore ai 100.00 mq, è dismesso dagli anni ‘90 a seguito della chiusura della manifattura; il recupero del complesso passa necessariamente dalla sua apertura verso l’esterno, in modo che tale area entri a pieno titolo a far parte della città e che a sua volta la città possa compenetrarla. Gli interventi previsti nel piano attuativo prevedono quindi di individuare nuove connessioni tra il comparto e il tessuto urbano circostante, aprendo al pubblico i suoi spazi interni, che potranno divenire nuove piazze in una zona carente di luoghi di relazione qualificati e creando connessioni forti con il quartiere.

La proposta dell’Area Housing Sociale prevede la prosecuzione degli interventi nell’area di proprietà Comunale “Le Piagge”, ubicata in adiacenza all’Arno, servita dalla futura linea tramviaria n° 4, tramite la realizzazione di un edificio destinato ad housing sociale da utilizzare, in primis, quale alloggio volano per l’avvio di un più ampio e complesso intervento di riqualificazione del comparto di edilizia residenziale pubblica di Via Rocca Tedalda, ove si è progettato il completo recupero degli insediamenti esistenti e l’implementazione del numero degli alloggi, prevedendo anche ulteriori interventi per il  reperimento di alloggi volano. A tale area, anche se non contigua, si propone una “suggestione”, necessaria ed indispensabile per il recupero di aree dismesse, per l’eliminazione di fenomeni di degrado e per dare una significativa concreta risposta alle richieste alla risoluzione dei problemi di tensione abitativa: si tratta del recupero della ex Caserma Lupi di Toscana, ormai abbandonata, e sulla quale l’Amministrazione comunale aveva avviato progetti di recupero chiedendone il trasferimento in proprietà nell’ambito del federalismo demaniale, al fine di destinarla prevalentemente a residenza.

Con Determinazione 2013/DD/08525 è stato approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Firenze ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Con Deliberazione 2013/G/00073 è stato approvato l'accordo denominato "Contratto di Valorizzazione Urbana" (integrato con determinazione 2013/DD/03387). In data 9 maggio 2013 tale accordo è stato sottoscritto tra il Comune di Firenze ed il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Con Decreto 1150 del 08.02.2013 il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha preso atto della selezione effettuata dalla Cabina di Regia, di cui al verbale del 16.01.2013, ed ha provveduto alla allocazione delle risorse: al Comune di Firenze è stato attribuito l'importo di euro 14.670.00

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