Proposta di legge per introdurre l'educazione alla cittadinanza, Amato (PaP): "Un paradosso, un'iniziativa ambigua, lacunosa e strumentale"

"Siamo entrati nel merito della LIP, la proposta di legge d’iniziativa popolare, del Sindaco Nardella: è un paradosso, visto che a formularla sarebbe dovuto essere un gruppo di cittadini. All’interno troviamo il
riferimento ad un Comitato scientifico, a cui affidare la definizione dei profili culturali e giuridici, relegando  ad un ruolo marginale il CSPI, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione come organo rappresentativo del mondo della scuola. L’insegnamento della Costituzione, così come avanzata, è lacunosa, ambigua e strumentale, visto che entrerebbe in un calderone con altri insegnamenti, con cui condividerne le esigue ore". Lo dichiara la consigliera Miriam Amato (Potere al Popolo) a margine della conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Vecchio, in cui sono stati ascoltati alcuni membri del Coordinamento per la democrazia costituzionale di Firenze, impegnati nell'opporsi alla proposta di legge per l'introduzione dell'educazione alla cittadinanza presentata dal sindaco Dario Nardella e dalla vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi lo scorso 11 aprile.
"Con questa proposta – aggiunge Amato – viene ancora una volta disatteso l’ordine del giorno dell’Assemblea Costituente dell'11 dic. 1947, approvato all’unanimità, col quale si richiedeva, che la Costituzione venisse insegnata in ogni scuola di ordine e grado, per rendere consapevoli le nuove generazioni delle conquiste morali e sociali sancite al suo interno. La Costituzione non è lettera morta e deve essere insegnata, perchè riguarda tutti gli aspetti della nostra vita: conoscerla rende consapevoli su quanto ci hanno estirpato, a partire dallo stravolgimento dell’articolo 81, in cui il principio economico ha preso il sopravvento su tutti gli altri. Nella Carta Costituzionale troviamo i principi di pluralismo culturale, la difesa del Patrimonio storico artistico e paesaggistico, l’accessibilità alla scuola e sanità pubblica, il diritto ad un lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito, ma anche il concetto che i servizi essenziali devono essere ricondotti allo Stato: tutte cose che ci spettano per diritto". (fdr)

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