Lettera di Rav Joseph Levi, Fondatore FSD Scuola fiorentina per l’educazione al dialogo interreligioso per il convegno del 7 marzo scorso “Abbattere i muri e costruire i ponti”

Il presidente Milani: “Lo ringraziamo per le sue parole così importanti, proseguiamo il nostro impegno per promuovere la pace”

"Se vuoi la pace prepara la pace", prendendo a prestito le parole di Padre Balducci, sono stati promossi quattro incontri sulla cultura della pace da parte del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, che oggi rende nota la lettera che Rav Joseph Levi- Fondatore FSD Scuola fiorentina per l’educazione al dialogo interreligioso, aveva inviato per l’incontro dello scorso 7 marzo “Abbattere i muri e costruire i ponti” e che non è stato possibile leggere.

“Sono parole – nota Milani – molto significative e riflessive, che enfatizzano l'importanza di promuovere la pace e l'unità. La costruzione di un "immaginario ponte di pace" che unisce le sponde opposte del nostro mare, è un obiettivo necessario per affrontare le divisioni e promuovere la comprensione reciproca. 

È essenziale che ognuno di noi si consideri un ambasciatore di pace e si impegni attivamente nella promozione della pace a partire da quella interiore. 

Ringraziare il rabbino capo emerito per le sue parole è un gesto di apprezzamento e di riconoscimento per il contributo alla causa della pace e della fraternità che lo ha sempre contraddistinto in tutti questi anni”.

 

Di seguito il testo della lettera

 

Conflitto arabo israeliano – Marzo 2024 – Rav Joseph Levi- Fondatore FSD Scuola fiorentina per l’educazione al dialogo interreligioso.

“Speriamo fortemente in un Tikun (riparazione) che riesca portare ben presto l'ascolto ed il dialogo, a Firenze, e nel medio oriente. Tocca a noi operatori della pace, che cercano le vie dell'ascolto e del dialogo, operare insieme aiutare a far nascere una nuova generazione di Israeliani e Palestinesi, che cercano di dialogare e di lavorare insieme per il bene di tutti gli abitanti dell'antica Terra d'Israele. E' possibile e potremo darci da fare noi, per aiutare gli altri a vivere insieme con rispetto e umanità.

Invece di buttare fango e alimentare odio di vario tipo, chiediamoci, noi che vogliamo dialogare e avvicinare la pace e la convivenza pacifica, come possiamo contribuire noi ad avvicinare le parti, creare più vicinanza e fiducia tra loro, insegnare alle nuove generazioni come cercare la pace e rispettare l'altro.

Noi fiorentini allievi della grande tradizione profetica di Giorgio La Pira. Parafrasando una sua espressione che diceva: “Quale poesia hai scritto oggi?” dobbiamo chiederci: "Che cosa hai fatto tu oggi per avvicinare la pace tra Israeliani e Palestinesi, per incentivagli all’ascolto e al voler bene l'uno l'altro, a percepire l’immagine del Divino che si amane da lui?".

Nel tragico cerchio della guerra israelo palestinese tutte e due le parti si sentono vittime, colpite dalla storia e dall'odio. Per questo motivo la riparazione, il Tikun, è ancor più difficile. Ma noi, nella nostra microstoria come diceva bene Maurizio Certini, vogliamo aiutare tutte e due i popoli a ritrovare la loro strada, il loro luogo e posto nella storia dell'umanità. Noi, con le nostre azioni, possiamo e dobbiamo aiutare i due popoli della terra santa, terra antica d'Israel, trovare le vie dell'ascolto alla sofferenza dell'altro , le vie del dialogo , le vie di voler aiutare l'altro di poter ritrovare la sua dignità storica e sociale, di diventare un membro attivo, e dignitoso della società umana, di accettare le vie del dialogo e del compromesso , di accontentarsi anche di una sola parte delle proprie aspirazioni , lasciando spazio all'altro di poter realizzare lui una sola parte dei suoi sogni.

A nome della lunga tradizione consolidata di Firenze e La Pira dobbiamo imparare noi come aiutare le due parti a riaprire un dialogo al centro del quale ci sta l’altro: La sua sofferenza e dignità, le sue speranze.

Preghiamo che il Divino, Dio della storia, del dialogo e l’ascolto, sia con voi.

Rav Joseph Levi, Firenze, 7 Marzo, 2024.

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