Il processo di pacificazione in Colombia. Percorso di verità e di giustizia

In sala Firenze Capitale la Giornata internazionale della Giustizia sociale organizzata dalla Commissione Pari Opportunità, Pace, Diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione in collaborazione con Fasol – Fondo colombiano di solidarietà per le vittime di giustizia e i loro familiari

Si è tenuta il sala Firenze Capitale in Palazzo Vecchio la Giornata internazionale della Giustizia sociale organizzata dalla Commissione Pari Opportunità, Pace, Diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione, presieduta da Donata Bianchi, in collaborazione con Fasol – Fondo colombiano di solidarietà per le vittime di giustizia e i loro familiari. Rappresentanti istituzionali, esperti colombiani impegnati nella difesa delle vittime e nella commissione per la verità hanno affrontato il processo di pacificazione in Colombia.

“Celebrare l’odierna Giornata internazionale della giustizia sociale ha un duplice significato: ribadire che “non c’è pace senza giustizia, ma che non c’è giustizia senza perdono”.

In questo senso – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – è importante il percorso di verità e giustizia intrapreso in Colombia grazie all’istituzione della Commissione per la chiarificazione della verità in Colombia (Cev in spagnolo). Il lavoro della Cev è iniziato dopo la firma degli accordi di Pace tra il governo della Colombia e le Farc-Ep nel 2016 e ha avuto fine con l’atto simbolico del 28 giugno 2022. Il rapporto, intitolato “C’è un futuro se c’è verità” ben delinea la strada da intraprendere per una riconciliazione ed un percorso di legalità, verità e giustizia e progresso civile.

Ma il progresso civile e lo sviluppo economico si fondano sui diritti umani e le libertà fondamentali. L’Onu, istituendo nel 2009 questa specifica ricorrenza, ha sancito che senza giustizia sociale è impossibile stimolare la crescita dell’economia planetaria, lo sviluppo e il miglioramento degli standard di vita nel mondo.

Le guerre in corso a nord e sud dell’Europa aggravano e moltiplicano le sfide da affrontare, ossia le crisi finanziarie, l’insicurezza, la povertà, l’esclusione e la disuguaglianza. “La giustizia è una virtù da coltivare ogni giorno. La giustizia sociale non è un’astrazione o un’utopia, La giustizia sociale consiste nel dare “a ciascuno il suo” e si traduce nel rendere a ciascuno la coscienza di sé e la libertà.

Il nostro sistema occidentale purtroppo si sta caratterizzando per la cultura dello scarto, così crescono indigenza e disparità. Quando al centro del sistema non c’è più l’uomo ma il denaro, quando il denaro diventa un idolo, gli uomini e le donne sono ridotti a semplici strumenti di un sistema sociale ed economico caratterizzato, anzi dominato da profondi squilibri. E così si scarta quello che non serve alla logica del tornaconto. Occorre cercare di costruire una società e un’economia dove siano centrali l’uomo e il suo bene, e non il denaro. Quindi – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – c’è bisogno di etica nell’economia e nella politica.

È questo l’augurio che mi sento di poter fare al nuovo corso della Colombia, con il suo Presidente Gustavo Petro, che sia capace di promuovere il progresso sociale ed economico, nella coesione del popolo e nella salvaguardia dell’ambiente”. (s.spa.)

Il processo di pacificazione in Colombia. Percorso di verità e di giustizia
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