Ex Manifattura Tabacchi, Amato (PaP):” Si parla di un progetto aperto alla cittadinanza ma poi si espellono housing sociale e asilo”

“Durante il sopralluogo nonostante il presidente Bieber ha provato a non far rispondere su questi aspetti, la proprietà si è detta disponibile a tornare sui suoi passi, per cercare altre soluzioni, in accordo con l'amministrazione”

Durante il sopralluogo odierno alla ex Manifattura Tabacchi della commissione urbanistica, sono intervenuta per sottolineare che non si può definire il nuovo progetto come una realtà aperta alla cittadinanza, se poi le funzioni essenziali su servizi quali housing sociale e asilo vengono espulsi e dislocati in via Boito. Ho ribadito – aggiunge la consigliera di Potere al Popolo Miriam Amato – che l’emergenza abitativa nella nostra città non si risolve con le monetizzazioni. Quindi servono le opere e non i soldi da destinare in un secondo momento e che devono essere all’interno della ex Manifattura, che altrimenti diventa un'oasi scollata dalla cittadinanza o solo adibita ad attività commerciali e ad appartamento di lusso e attività affini. Per quanto riguarda l'asilo dislocato in via Boito – continua ancora la consigliera – ho specificato che potrebbe rappresentare un disagio per gli utenti, con un aggravio di traffico sulla zona e che, prima di poterla definire la soluzione ottimale, sono numerose le variabili da tenere in considerazione, a partire dalle esigenze delle utenze con l'evidente necessità di un area verde in una zona densamente cementificata. E' intervenuto il Presidente Bieber – accusa la consigliera – che ha dichiarato le mie domande inadeguate, nonostante i temi da me trattati fossero stati appena accennati, impedendo quindi una risposta in merito. D'altronde ogni volta che si chiede di ascoltare i cittadini prima di prendere decisioni sulla loro pelle – ribadisce la consigliera di Potere al Popolo Miriam Amato – alcuni presidenti di commissione del Partito Democratico non si smentiscono mai, ponendo il veto a priori. Ma a fine seduta le risposte sono arrivate comunque, con un apertura da parte della proprietà che si è detta disponibile a tornare sui suoi passi, per trovare delle soluzioni alternative, in accordo con l'amministrazione. Ora quindi sta all'amministrazione prendere atto dei disagi, dichiarati dai residenti, per l'asilo che si vorrebbe in via Boito, così come per l'housing sociale che, se espulso dalla ex Manifattura, creerebbe l'ennesima oasi del lusso” conclude la consigliera di Potere al Popolo Miriam Amato.

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