Continuità assistenziale, Vannucci: “Il servizio proseguirà. Vorremmo istituire la guarda medica pediatrica”

Armentano: “Grazie all’assessore per le rassicurazioni”

“Stiamo lavorando insieme alla Ausl, alla Società della Salute di Firenze e ai Quartieri per potenziare le Case della salute al fine di garantire la continuità assistenziale e come amministrazione vorremmo istituire, entro fine mandato, la guardia medica pediatrica. Mi piacerebbe infatti che il servizio di continuità assistenziale fosse esteso anche ai bambini. Che, al momento possono contare sull’eccellenza dell’ambulatorio della continuità assistenziale pediatrica all’interno del Meyer”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità Andrea Vannucci, rispondendo in Consiglio comunale alla domanda d’attualità proposta dal capogruppo Pd Nicola Armentano sulla sospensione del servizio di Guardia medica notturna. A proposito della quale l’assessore Vannucci ha ribadito quanto spiegato dall’Ausl Toscana Centro, ovvero che “il servizio di continuità assistenziale proseguirà con le consuete modalità e cioè in orario notturno fino alle 8 la mattina e anche diurno nei festivi e prefestivi”. “L’accordo siglato con le organizzazioni sindacati della Medicina generale - ha spiegato -, da parte della Ausl Toscana Centro nel dicembre scorso, non prevede alcun cambiamento nell’orario del servizio”.

“Ho voluto portare in Consiglio comunale questo tema molto sentito dalla cittadinanza. - ha detto Armentano -. Ringrazio l’assessore per aver dato importanti rassicurazioni e per aver fatto sentire con forza l’attenzione dell’amministrazione per una questione delicata come quella della continuità assistenziale. Parliamo di salute, parliamo di situazioni spesso di natura emergenziale. È importante che l’azienda sanitaria abbia assicurato la continuità del servizio, è altrettanto importante che la Giunta abbia ribadito il ruolo cruciale delle case della salute, la volontà di valorizzarle e anche estenderle. Queste strutture infatti rivestono un ruolo determinante nella rete assistenziale e possono davvero diventare un punto di riferimento per le comunità, andando a alleggerire, qualora ce ne siano i presupposti, i pronto soccorso. Ancora, possiamo lavorare per fornire qui ai cittadini risposte non solo prettamente sanitarie, penso a figure professionali che possano venire incontro alle esigenze di persone con disabilità motorie e cognitive. O ancora poter utilizzare questi presidi per ottenere le informazioni necessarie sul proprio quadro sanitario e farli diventare punti di prenotazione, passando così dalla valutazione del bisogno all’attivazione vera e propria del percorso terapeutico”. (fp - sa.ca.)

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