Condanna dell’attacco in Ucraina e massimo impegno per la pace, approvata risoluzione Pd in commissione 7

L’atto promosso dal gruppo consiliare a Palazzo Vecchio, primo firmatario il capogruppo Armentano, ha avuto primo via libera nella commissione presieduta da Donata Bianchi

La più ferma condanna della guerra in Ucraina e il massimo impegno per la pace e la stabilità in Europa al centro di una risoluzione promossa dal gruppo Pd di Palazzo Vecchio, primo firmatario il capogruppo Nicola Armentano, e approvata nella seduta odierna della commissione 7, Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione, presieduta dalla consigliera dem Donata Bianchi.

La risoluzione chiede “al Governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione Europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO, perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”, sempre al Governo, “di assicurare accoglienza e asilo ai rifugiati e prevedere corridoi umanitari” ma anche “di condannare le violenze messe in atto contro coloro che in Russia si stanno opponendo alla guerra , manifestano la propria solidarietà all’Ucraina e chiedono la pace” e di “sostenere organizzazioni sociali russe che si oppongono alla politica predatoria del governo russo e sono impegnate per il rispetto dei diritti umani e la pace”. L’atto impegna anche il Consiglio comunale “a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra; a creare ogni possibile mobilitazione pacifica contro l'aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli; a mettere in atto e sostenere ogni iniziativa possibile per dare accoglienza, assistenza e asilo; a mantenere viva la mobilitazione pacifica, culturale e politica contro la guerra in Ucraina”.

A pochi giorni dalla grande manifestazione in piazza Santa Croce di Eurocities lanciata dal sindaco Nardella, con oltre 100 piazze europee per dire stop a questa guerra, portiamo in discussione un atto che ribadisce le nostre posizioni, la più ferma contrarietà a questo attacco e il massimo sostegno alla comunità ucraina. - ha evidenziato il capogruppo Armentano – E’ tanta la solidarietà, la preoccupazione e l’indignazione che sono state espresse da Firenze e la Toscana, e di ciò vogliamo ancora una volta farci portavoce con questo atto che impegna ancora una volta il nostro Consiglio comunale a non arretrare sull’impegno per la pace con ogni tipo di iniziativa. Invitiamo tutti a partecipare alla mobilitazione in programma per sabato”.

L'attuale situazione, inimmaginabile solo poche settimane fa, ci ha proiettato in una dimensione di rischio globale che, forse, non percepivamo con tanta intensità dal periodo terribile degli attentati di Parigi e in altre città europee. - ha detto Donata Bianchi - Sentire parlare di scenari localizzati di guerra anche con l'uso di armi tattiche di tipo nucleare, ci impone di interrogarsi su ciò che non ha funzionato o non è stato fatto nella politica internazionale dal 2014 quando la Crimea fu invasa e nel Donbass iniziò un conflitto che già prima della guerra attuale aveva causato 15. O00 morti. Dobbiamo chiedere la cessazione della guerra, chiedere un impegno forte, tenace e continuo sui negoziati, accogliere e proteggere i rifugiati, ma l'Italia deve anche spingere affinché da questa tragedia ne esca un'Europa rafforzata e capace di muoversi con politiche comuni, anche sul fronte energetico.
Infine, solidarietà a chi in Russia si oppone mettendo in pericolo la propria incolumità”.

 

(sa. ca.)

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