Armentano e Fratini a Cellai: “Noto da anni che avanzo di amministrazione è vincolato da legge e in ogni caso è stato messo in parte a disposizione del bilancio comunale e della Collettività”

Il capogruppo Pd e il presidente commissione Bilancio: “Evidente che stima deficit è su base annua. E allora? Non affrontiamo il tema da subito? Risorse da partecipate devono essere utilizzate su investimenti, no su servizi. Meno polemiche e più lavoro per la città”

“Polemiche sterili e infondate quelle del capogruppo Cellai. È a tutti noto, e nella seduta odierna della commissione è stato spiegato efficacemente, che giuridicamente l’avanzo del comune di Firenze è utilizzabile solo in minima parte e per gran parte vincolato. Oggi è stato chiarito che l’avanzo vincolato è in totale di circa 17 milioni, di questi circa 6 sono già stati messi a disposizione del bilancio e della collettività. Chiediamo da tempo una norma nazionale che sblocchi gli altri 11 ma nello stesso tempo siamo ben consapevoli che le cifre in questione rappresentano una goccia nel mare rispetto alle difficoltà che stanno affrontando le casse comunali. Per questo è imprescindibile un’iniezione di liquidità da parte del Governo nazionale e il sindaco fa bene a ricordarlo ogni giorno. Sulle cifre del deficit, da Cellai la fiera delle ovvietà: è chiaro che mancano 200 milioni su 630 del bilancio del 2020. Così come Anci e i sindaci italiani hanno parlato di perdite intorno ai 7-8 miliardi su base annua. Considerando la carenza di entrate, pensiamo a tributi e imposta di soggiorno, che, ci pare evidente, non torneranno a breve, è fuori discussione che siano necessarie risposte a breve termine dal Governo. Quelle che il sindaco fa bene a chiedere, perché un buon amministratore non pensa solo a quanto ha in cassa oggi ma deve essere sicuro di poter garantire servizi essenziali ai cittadini da qui al futuro: non affrontare la questione del bilancio fin da subito era un rischio che non potevamo permetterci di correre. Quanto ancora all’insistenza sulla sua ricetta per uscire dalla crisi, ricordiamo a Cellai che vendere le quote delle partecipate non produce benefici sui servizi perché la legge obbliga a utilizzare quelle risorse sugli investimenti. E ci preme ricordare che peraltro la sua proposta ci è parsa in diverse occasioni non godere del sostegno di suoi colleghi di coalizione. Consigliamo a Cellai di mettersi d’accordo con la sua parte politica, di non perdere tempo con le polemiche e di concentrarsi come tutti noi sul tanto lavoro da fare per la città”.

 

Così Nicola Armentano capogruppo Pd e Massimo Fratini, presidente commissione Bilancio a Palazzo Vecchio, replicano a Cellai (Forza Italia).

 

(sa. ca.)

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