Andrea Asciuti (Gruppo Misto): “Salvaguardare la condizione sanitaria degli oltre 30 dipendenti fragili dell’Ente”

“Il decreto-legge 18 ottobre 2023, n.145 (c.d. “decreto anticipi”) convertito in Legge il 15 dicembre 2023, n.191 ha prorogato sino al 31 marzo 2024 il lavoro agile, cinque giorni su cinque, per le lavoratrici e i lavoratori fragili del settore privato. Proroga ad oggi non intervenuta per le lavoratrici ed i lavoratori pubblici, che con il 31 dicembre 2023 hanno perso questo diritto, venendo a crearsi una disparità di accesso a partire dal 1° gennaio 2024. Il ministero – ha detto il consigliere del gruppo misto Andrea Asciuti che ha presentrato un question time al quale ha risposto l’assessora Federica Giuliani – si raccomanda, sempre nel settore pubblico, di proteggere le lavoratrici ed i lavoratori dell’ente pubblico a rischio di contagio da COVID e da casi gravi e complicati di influenza confermata. L’Inail ha riconosciuto lo smart working, cinque giorni su cinque, alle lavoratrici e ai lavoratori dell’istituto che versano in condizioni di fragilità certificata, sino al 31 marzo 2024. Cosa intende fare l’amministrazione comunale per gli oltre trenta dipendenti a rischio? Tenendo conto che non tutte le lavoratrici ed i lavoratori fragili possono aver presentato la domanda per l’accesso al telelavoro, dal momento che erano già coperti dall’istituto del lavoro agile.
L’assessora Giuliani ha ribadito che il legislatore, lo scorso dicembre, ha prorogato lo smart working per i lavoratori fragili fino al 31 marzo 2024 ma solo per il settore privato, nel comparto pubblico la scadenza è rimasta a fine dicembre. È palese la disparità di trattamento. Non c’è stato un equo trattamento da parte del legislatore. Il Comune, facendo tesoro dell’esperienza dello smart working nel periodo della pandemia, ha rafforzato questo strumento di lavoro. Sono circa 2000 le persone che lavorano in smart working. Sono state introdotte delle forme di telelavoro per le persone fragili con 50 postazioni. A questa procedura hanno risposto in 17 sui 30 lavoratori fragili. Sono in corso le ultime fasi di idoneità al telelavoro fornendo anche la dotazione necessaria. Per i soggetti fragili che avessero rivalutato l’opportunità di presentare domanda di telelavoro è comunque prevista la richiesta attraverso la modulistica messa a disposizione dell’amministrazione.
C’è quindi disponibilità da parte dell’amministrazione di venire incontro ai soggetti fragili. Sono ormai arcinote le mie prese di posizione – conclude il consigliere del gruppo misto Andrea Asciuti – e le mie battaglie contro le restrizioni. Non ho mai messo in dubbio la pericolosità del virus. Ho sempre contestato le restrizioni dei governi nazionali e le cure non sempre adeguate.
Per i soggetti a rischio c’è sempre stata la mia sensibilità. È giusto che l’amministrazione possa dialogare con i soggetti fragili perché non è possibile che il governo tenda a salvaguardare i soggetti che lavorano nel settore privato ma non nel pubblico”. (s.spa.)

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