Palagi: “Unimog, un autobus fuoristrada a zonzo sui lungarni?”

Questo l’intervento del consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi.


Walkabout, si chiama cosi il sito dove è possibile prenotare una indimenticabile gita nei vigneti del Chianti con un mezzo decisamente idoneo, un Unimog Mercedes Benz, ovviamente trazione 4x4, per poter viaggiare sullo sterrato senza pericoli, allestito come fosse un autobus e di un bel verde militare. Un veicolo che certo non passa inosservato.. La gita non costa poco, sul sito si indica la tariffa di 150euro a persona (per la “gioventù” però si scende a ben 145 €), ma d’altronde vengono a prenderti sul Lungarno alle Grazie.. Cosa c’è di strano? Che il veicolo in questione non ci risulterebbe avere avuto nessuna autorizzazione per entrare nel territorio del Comune e che attende i turisti in sosta alla fermata del bus Ataf, per poi ripartire e fare la rotatoria di piazza Cavalleggeri, riprendendo il lungarno. D'altronde non c’è altra strada. Con buona pace dei nostri Amministratori che, pur lavorando in Palazzo Vecchio, non lo hanno mai visto. A noi è invece capitato di incrocialo e, arrivata al nostro Gruppo la segnalazione da parte di alcune persone sensibili alla vivibilità della nostra Città, abbiamo deciso di rivolgere un’interrogazione alla Giunta, a cui ancora non ci è stato risposto. Alcune persone però hanno visto la Municipale all'opera per multare il malcapitato autista dell’Unimog. Una brutta notizia per l’azienda, che probabilmente sperava di poter continuare a operare indisturbata. Dopo i cartelli di segnalazione stradale miracolosamente ripristinati a seguito di un nostro question time, ecco la severa politica di regolamentazione degli autobus in Città che mostra qualche falla. Certamente l’Amministrazione dirà che non abbiamo meriti, ma non importa. Ci interessa solo una Città difesa dalla speculazione di chi pensa solo a “sfruttare” i turisti, più attenta a chi si accontenterebbe di poter prendere un autobus per andare a lavorare o a studiare, invece di un safari…” (sa. ca.)

 

 

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