Massimo Fratini (PD): “Francesco, la tua eredità viva in noi”

Queste le dichiarazioni del consigliere PD Massimo Fratini

“Una delle frasi più ricorrenti quando muore una persona importante, che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva, è: “Ci lascia un vuoto incolmabile”. “Ci lascia un grande vuoto”. Ma con papa Francesco non è così. Non ci lascia vuoti, ma tanto pieni. Tante davvero
le strade che ci ha indicato, le dobbiamo portare nel cuore e vivere ogni giorno.
Il Disarmo,
La pace giusta e duratura,
attenzione agli ultimi,
I migranti al centro della politica,
La salvaguardia della vita dal concepimento fino alla morte,
L’impegno costante per il Creato e la promozione dell’ecologia integrale lavorando per la giustizia sociale.
Questo è quello che ci lascia.
Davvero un grande pieno.
Una grande eredità per tutti e, in particolare, per chi si impegna in politica.

Ho avuto l’onore di far parte del comitato organizzatore della visita del Papa a Firenze il 10 novembre 2015. Dal suo discorso in Duomo: “Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere... Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all’opera nel mondo. Voi, dunque, uscite per le strade e andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete, chiamateli, nessuno escluso (cfr Mt 22,9). Soprattutto accompagnate chi è rimasto al bordo della strada, «zoppi, storpi, ciechi, sordi» (Mt 15,30). Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo”.
Il 18 Giugno 2016 ho avuto l’onore di rappresentare il Comune di Firenze nell’udienza “giubilare” che la città compì per restituire la visita che Francesco fece nella nostra città. 
Ricordo ancora l’emozione.
Grazie Francesco. Firenze ti porta nel cuore.
Mi ha colpito molto l’ultima omelia scritta per la messa della sua ultima Pasqua: “Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti! In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio! Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile!”.
E ancora: “… Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo. Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le “armi” della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!”.
Grazie Francesco: la tua eredità viva in noi”. (s.spa.)

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