Queste le dichiarazioni del capogruppo del Partito Democratico Luca Milani
“Sono molto onorato di poter intervenire oggi in questo Consiglio, a così pochi giorni dalle celebrazioni del 25 Aprile, del quale risuona ancora l’eco, per il riconoscimento, voluto da questo Consiglio comunale, al Professor Mario Primicerio - al quale mando gli auguri più sinceri a nome del Gruppo del Partito Democratico ed i miei personali - sono molto onorato perché è uno di quei momenti che passeranno alla storia di Firenze, perché oggi rendiamo omaggio ad un uomo che ha saputo coniugare la scienza con l'impegno civile, la razionalità del matematico con la passione del costruttore di pace.
Mario Primicerio è l’erede spirituale e morale di altre grandi figure fiorentine di nascita o di adozione che con il loro pensiero e la loro vita hanno reso Firenze, con la sua lunga tradizione culturale e umanistica, protagonista, nell'affermarsi della democrazia e nella promozione della pace e del dialogo.
Certamente e ovviamente Giorgio La Pira, ma direi anche Carlo e Nello Rosselli, Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Don Lorenzo Milani, Padre Balducci, e in tempi più vicini Aldo Capitini, Alexander Langer, Tiziano Terzani.
Convinto assertore della nonviolenza attiva si è speso con innumerevoli interventi pubblici per il dialogo interreligioso, la solidarietà internazionale, i diritti dei migranti e degli ultimi.
Mario Primicerio è un erede coerente e riconoscibile di quella linea ideale e concreta di fiorentini che hanno unito spiritualità, cultura, etica pubblica e impegno per la pace.
Un episodio emblematico del suo impegno risale al 1965, quando, appena venticinquenne, accompagna Giorgio La Pira in una missione di pace ad Hanoi, nel pieno della guerra del Vietnam. In quell'occasione, Primicerio tiene un diario in cui annota gli incontri e le riflessioni di quei giorni intensi. Solo cinquant'anni dopo, decide di pubblicare quelle memorie nel volume “Con La Pira in Vietnam”, offrendo una testimonianza preziosa di diplomazia dal basso e di dialogo tra culture diverse.
Oggi credo che se un Sindaco facesse dei viaggi Istituzionali per promuovere la pace, la fratellanza, la solidarietà tra i poli... la corte dei conti avrebbe sicuramente da ridire.
Nel 1995 Primicerio viene eletto sindaco di Firenze. Durante il suo mandato, si distingue per l’attenzione alle politiche sociali, all’inclusione e alla promozione della pace. Sotto la sua guida, Firenze rafforza i legami con le città del Mediterraneo, ospitando conferenze e incontri tra rappresentanti di diverse religioni e culture, nel solco dell'eredità spirituale e politica di La Pira.
Ma l'aspetto più significativo della sua vita è l’impegno costante nel costruire ponti tra i popoli. Come Presidente della Fondazione La Pira, ha promosso numerose iniziative volte a favorire l’incontro e la comprensione reciproca, convinto che la pace si costruisca attraverso il dialogo e l’ascolto.
Un aneddoto che ben rappresenta il suo approccio umano e inclusivo riguarda un incontro con studenti provenienti da diversi paesi. In quell’occasione, Primicerio raccontò di come, durante un viaggio in Medio Oriente, avesse condiviso un pasto con persone di religioni e culture differenti, scoprendo che, al di là delle differenze, ciò che unisce gli esseri umani è molto più forte di ciò che li divide.
Una delle frasi più amate da Giorgio La Pira: “La pace è il dovere dei doveri”; ecco io credo che sia anche tra le più care a Mario Primicerio. Perché tutta la sua vita è stata la traduzione concreta di quelle parole: un impegno quotidiano, umile e tenace per costruire relazioni, superare diffidenze e seminare speranza.
Oggi, in un mondo segnato da conflitti e divisioni, l'esempio di Mario Primicerio ci ricorda l'importanza di lavorare per una società più giusta, inclusiva e fraterna. La sua vita è una testimonianza concreta di come l'impegno personale possa contribuire a costruire un futuro di pace e solidarietà.
Quindi Mario, rimettiti presto in forze che vogliamo ascoltarti sulla promozione della pace che si attua dal basso, dalle città invitandoti in questo consiglio appena starai meglio”. (s.spa.)