Un giardino in viale Poggi intitolato a Elena di Romania

Domani la cerimonia. L'assessore Martini: "Un giusto riconoscimento per una persona che si è impegnata a favore degli altri e di Firenze"

É vicino al Giardino dell'Iris che contribuì a fondare. Si tratta dell'area verde in viale Poggi che domani sarà intitolata alla Elena di Romania. La cerimonia è in programma alle 11 con la partecipazione, tra gli altri, dell'assessore alla Toponomastica Alessandro Martini, dell'ambasciatore di Romania a Roma George Bologan, la Principessa Sofia di Romania nipote della Regina madre Elena il console onorario di Romania per la Toscana Paolo Fagiolini e lo storico Domenico Savini.

"Continua l'impegno dell'Amministrazione nella intitolazione al femminile di luoghi pubblici della città – dichiara l'assessore Martini – . Il giardino Elena di Romania si aggiunge infatti agli altri luoghi dedicati a donne come quelli intitolati a Fedra Farolfi e Tina Anselmi, dall'altana della Biblioteca delle Oblate dedicata Marielle Franco alla strada Nilde Iotti, dal viadotto tranviario di San Donato intitolato a Margherita Hack alle vie Monna Tessa e Maria Petrocini fino alla passeggiata Carla Voltolina e alla nuova struttura del Giardino d'Ardiglione dedicata a Fioretta Mazzei. Come Amministrazione dedichiamo grande attenzione alla toponomastica al femminile e continueremo in questo percorso". Sulla figura di Elena di Romania l'assessore aggiunge: "Si tratta di una figura davvero straordinaria: ha salvato decine di migliaia di ebrei dalla deportazione, per questo ha ricevuto post mortem dallo Stato di Israele il titolo di 'Giusta tra le Nazioni'. Molto legata a Firenze, dove visse per quarant'anni in esilio a San Domenico, aiutò la città durante l'alluvione e il suo nome è tra i membri-fondatori del Giardino dell’Iris. Per questo come giunta abbiamo accolto la richiesta contenuta nella mozione approvata dal consiglio comunale e avviato la procedura di intitolazione che si concluderà domani con la cerimonia. Si tratta di un giusto riconoscimento per una persona si è spesa a favore degli altri e della città dove ha vissuto per molti anni".

"Parliamo di una figura femminile importante per la vita della nostra città di cui fu tra i protagonisti nel periodo in cui qui abitò – aggiunge Mimma Dardano capogruppo della Lista Nardella e prima firmataria della mozione -. Raffinata, colta, rigorosa, amante dell’arte, generosa, una donna che ha amato Firenze e a Firenze ha lasciato il segno. Per questo grande soddisfazione per questa intitolazione che testimonia la riconoscenza della città al suo contributo e alla sua sensibilità verso i fiorentini. L’intitolazione è ‘Elena di Romania’ perché il suo desiderio durante l’esilio nella nostra città era di essere conosciuta proprio con questo nome”.

Elena di Romania era principessa di Grecia e di Danimarca. Il 10 marzo 1921 andò sposa a Carlo principe ereditario di Romania, dal quale divorziò cinque anni dopo. Fu sovrana reggente nel 1924-30 e assistente al trono di suo figlio re Michele nel periodo 1940-47. E’ “la regina dei quattro esili” e visse a Firenze per quarant’anni, tra il 1932 e il 1940 e tra il 1948 e il 1981. Nel 1932 acquistò Villa Sparta, a San Domenico, e si dedicò alla sua nuova dimora con il suo giardino che tutt’ora conserva il progetto di Cecil Pincent. Amante dei giardini e delle colline fiorentine, troviamo il suo nome tra i membri- fondatori del Giardino dell’Iris al Piazzale Michelangelo e membro della giuria internazionale del Concorso dell’Iris del 1961. Nel 1966, Elena di Romania si adoperò subito per aiutare la città alluvionata, organizzò una raccolta fondi e portò aiuti umanitari alla popolazione, di questo le fu grato l’allora sindaco Piero Bargellini con il quale ameva stretto amicizia fin dall'epoca in cui lui era assessore alle Belle Arti.

Negli anni ’40, durante il regime di Ion Antonescu in Romania, la regina madre Elena si adoperò per la salvezza di migliaia di ebrei, in particolar modo assieme a Traian Popovici, sindaco di Cernăuți (oggi Chernivtsi in Ucraina). Insieme riuscirono a impedire – per una parte solo momentaneamente – la partenza di 20.000 persone. Per questo nel 1993, undici anni dopo la sua morte, è stata insignita del titolo di “Giusta fra i popoli“ dallo Stato di Israele e il suo nome figura nel monumentale Yad Vashem di Gerusalemme. Un altro episodio a cui è legata Elena di Romania è la vicenda di Mafalda di Savoia. Nel 1943 fu proprio lei a darle notizia del rischio che correva a rientrare in Italia, Mafalda era partita per Sofia per assistere la sorella Giovanna il cui marito Boris III di Bulgaria era in fin di vita. Elena di Romania fece fermare appositamente il suo convoglio e tentò di offrirle protezione ma Mafalda non accettò l’offerta e proseguì, andando incontro al suo destino (fu deportata e morì nel campo di Buchenwald nel 1944).

(mf)

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