Tramvia, Forza Italia e Fratelli d'Italia: "No al prolungamento in San Marco, su quanto resta da fare decida chi vincerà le elezioni a maggio"

Cellai, Tani, Tenerani e Torselli: "Ad oggi due le certezze: i ritardi nella realizzazione delle due nuove linee e sui mancati aiuti ai commercianti danneggiati dai cantieri"

Questo l'intervento dei capigruppo di Forza Italia e di Fratelli d'italia Jacopo Cellai e Francesco Torselli insieme ai consiglieri Luca Tani e Mario Tenerani

"Ai proclami di grandi vittorie che il sindaco Nardella e il PD rilanciano continuamente sul tema tramvie a Firenze rispondiamo con tre semplici considerazioni. La prima, ovvia: serve intanto finire queste due nuove linee su cui sono stati accumulati ritardi su ritardi. La seconda (che discende dalla prima): ai commercianti danneggiati dai cantieri durati anni in più rispetto a quanto previsto servono aiuti, e aiuti corposi in termini di sgravi fiscali e agevolazioni, e invece il PD continua a bocciare le proposte che facciamo e che vanno in questa direzione nelle commissioni consiliari.

Ma non basta, perché oltre agli errori già fatti dalle amministrazioni targate PD nella costruzione del sistema di tramvie ci sono anche gli errori futuri. Forza Italia dice un secco NO al prolungamento della linea 2 in piazza San Marco. Non accetteremo la palificazione anche di questa piazza dopo lo scempio di Santa Maria Novella, e di via Cavour e via La Pira con la cancellazione di posti auto e carreggiate. E con quali vantaggi? Questo 'ramoscello' di tramvia non serve a nessuno, tranne forse a chi la deve costruire.

Apprendiamo che l’obiettivo del PD sarebbe quello di ultimare le linee tranviarie nel 2023. A questa data la Tramvia sarà una roba da museo, visto che già oggi è obsoleta rispetto alle nuove tramvie che si alimentano senza quegli orrendi pali che hanno rovinato Firenze.

Su quanto ancora resta da fare, al capitolo tramvie, trasporto pubblico e mobilità privata, decida chi vincerà le elezioni il prossimo maggio. E le scelte potrebbero essere radicalmente diverse da quanto gli esponenti del PD già sventolano come i loro futuri successi". (fdr)

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