Strage di Capaci 30 anni dopo, al Buontalenti l'auto della scorta di Falcone

In mostra la teca che contiene la vettura "Quarto Savona 15". Presenti Tina Montinaro e l'assessora Giuliani

"Quarto Savona Quindici” è il nome in codice della Fiat Croma che apriva il convoglio della scorta di Giovanni Falcone il 23 maggio 1992. Su quella macchina viaggiavano i poliziotti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, che furono travolti in pieno dall’esplosione scatenatasi sull’autostrada a Capaci e morirono tutti sul colpo. Dietro di loro, l’auto con il magistrato Falcone e sua moglie, a loro volta rimasti uccisi.
I rottami dell’auto, custoditi in una teca, sono stati esposti questa mattina nel cortile dell'Istituto Buonatelenti che, a 30 anni dalla strage di Capaci, ha ospitato un convegno . All'iniziativa era presente Tina Montinaro, vedova di Antonio, il questore Maurizio Auriemma, la dirigente scolastica Maria Francesca Cellai, l'assessora alla memoria Maria Federica Giuliani.
"La spietatezza, la disumanità e la brutalità dei mafiosi che hanno realizzato le stragi degli anni '90 - ha sottolineato l'assessora Giuliani - sono riassunte alla perfezione in quel che resta dell'auto “Quarto Savona 15”. Un rottame che racconta anche di eroico coraggio e dedizione allo Stato. Oggi quel che resta di quell'auto non ha mai smesso di camminare grazie proprio all’impegno di Tina Montinaro". (fn)

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