“Stili di vita e dipendenze. Prospettive interculturali”: oggi un confronto a Palazzo Vecchio

Incontro con operatori del settore nell’ambito pubblico e privato, consoli e rappresentanti di comunità straniere, università. Dardano: “Ascolto, confronto, prevenzione”

Oltre 60 tra operatori del settore, rappresentanti del mondo dell’associazionismo, degli ordini professionali, del senato accademico, consoli e rappresentanti delle comunità straniere, e non solo. Si sono ritrovati oggi a Palazzo Vecchio per un incontro di approfondimento dedicato a “Stili di vita e dipendenze. Prospettive interculturali”, il primo di una serie di appuntamenti incentrati su queste tematiche voluto e organizzato da Mimma Dardano, consigliera speciale del sindaco su corretti stili di vita e dipendenze, che ha coordinato la giornata. Sono intervenuti Sara Funaro, assessora Welfare e istruzione, Donata Bianchi, presidente Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione, Antonella Manfredi, direttore Area dipendenze Azienda Usl Toscana Centro, Cristiano Maggipinto, consigliere diplomatico del Sindaco, Donella Posarelli, direttore UFS Serd Coverciano e vicedirettore UFC Serd Zona, Valentino Patussi, medico, responsabile Centro Alcologico Toscano (CART, Azienda Ospedaliera- Universitaria Careggi), Laura Calviani, medico, dirigente UFS SerD C, USL Toscana Centro, Stefano Alemanno, pedagogista, media educator e formatore, Massimo Di Pietro, medico, Dirigente S.O.C Malattie Infettive, azienda USL Toscana Centro.

 

Le dipendenze in generale hanno visto durante il lockdown un incremento severo ’, con il ritorno alla normalità è ancora più urgente riuscire a intervenire precocemente. - ha sottolineato Mimma Dardano, consigliera speciale del sindaco su corretti stili di vita e dipendenze - Sensibilizzare anche le comunità straniere sul territorio è uno degli obiettivi che vogliamo porci attraverso iniziative di ascolto e confronto come questa che abbiamo realizzato oggi. Alcol, gioco d’azzardo, gioco online, hiv e hcv, questi i focus del seminario odierno. È importante parlarne declinandoli però sotto gli aspetti degli stili di vita, mettere sotto la lente di ingrandimento oltre all’aspetto sanitario il ruolo della prevenzione che è fondamentale. Si parla ancora troppo poco di quello che c’è in città per fronteggiare questo tipo di problematiche, dei servizi territoriali presenti, dell’associazionismo. Applichiamo troppo spesso un modello unico a persone diverse, l’approccio che va affinato deve essere quello di valutare la persona che abbiamo di fronte anche in base alla sua cultura di provenienza, al linguaggio, per arrivare di più e meglio a dare così risposte concrete e ancora più appropriate a queste problematiche”.

 

(sa. ca.)

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