“A rischio tutte le scuole calcio della città: l'amministrazione si scusi e chieda agli assegnatari di rinunciare al Cerreti”
“Oggi tocca all’Olimpia, domani potrebbe toccare a qualsiasi altra società sportiva fiorentina e toscana ed in questo modo tutte le scuole calcio della regione si ritrovano, improvvisamente, a rischio chiusura, magari per lasciare il posto ad associazioni con mero scopo di lucro. Quanto è capitato alla storica società di Campo di Marte è emblematico di come non deve essere fatto un bando, laddove un’offerta di poche migliaia di Euro può cancellare di colpo un lavoro di anni da parte di un’associazione sportiva”. Così Francesco Torselli e Paolo Marcheschi, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale e prossimo capogruppo del movimento di Giorgia Meloni in Consiglio Regionale.
“È evidente - spiegano Torselli e Marcheschi - che qualcuno abbia sbagliato nell’applicare la Legge Regionale sui bandi per l’affidamento degli impianti sportivi. Purtroppo da Palazzo Vecchio arrivano soltanto parole di dispiacere per quanto accaduto, mentre invece vorremmo capire se quanto accaduto all’Olimpia è destinato a restare un caso isolato, oppure se la procedura studiata dal Comune di Firenze per la stipula dei bandi di gara per l’affidamento degli impianti sportivi, porterà presto tutte le altre società sportive della città, nelle stesse condizioni in cui si trova oggi l’Olimpia”.
“Le linee guida contenute nella Legge Regionale - precisa Marcheschi, uno dei firmatari della legge stessa - sono state completamente stravolte dal Comune di Firenze. I bandi per l’assegnazione degli impianti avrebbero dovuto tenere in considerazione le funzioni sociale e sportiva, la buona amministrazione, la storicità della gestione, la corretta tenuta dei conti; i programmi socio educativi svolti e i risultati sportivi ottenuti. Criteri che non possono essere cancellati dal principio di una maggiore offerta economica (in questo caso addirittura di poche migliaia di euro!)”.
“Il fatto grave - rincara la dose Torselli - è aver fatto partecipare al bando gli Enti di Promozione Sportiva: una evidente forzatura alla Legge Regionale che prevede la partecipazione di questo tipo di soggetti alla gestione di quegli impianti che davvero necessitano di una nuova gestione, supportata da investimenti importanti che una scuola calcio non è in grado di sobbarcarsi. Aprire agli Enti di Promozione Sportiva tutti i bandi, come pare voler fare il Comune di Firenze, significa invece scippare gli impianti a tutte le piccole società giovanili della città”.
“Ai comuni - concludono i due esponenti di Fratelli d’Italia - dovrebbe interessare che gli impianti sportivi siano gestiti da associazioni sane, capaci, con i conti in regola e che svolgano una funzione socio-educativa per i quartieri e per il territorio. Il Comune di Firenze, adesso, dovrebbe, anziché trincerarsi dietro il ‘mi dispiace’ recitato ieri in Consiglio Comunale dall’assessore Vannucci, fare come qualche anno fa ha fatto il Comune di Impruneta: scusarsi pubblicamente di aver fatto un bando sbagliato e chiedere ufficialmente all’Ente di Promozione Sportiva di rinunciare all’impianto. A meno che, avere in città meno scuole calcio e più impianti a pagamento per amatori, non convenga a qualcuno…”. (fdr)