Sollicciano. Mimma Dardano (Presidente Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): “Nessun caso di Covid-19 in carcere ma è importante far partire la vaccinazione”

La Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, presieduta da Mimma Dardano, nella seduta di oggi ha posto nuovamente attenzione alle problematiche del carcere di Sollicciano, in particolare alle difficoltà ed i disagi emersi in occasione della diffusione del Covid-19. Hanno partecipato il garante per i diritti dei detenuti di Firenze Eros Cruccolini, il presidente dell’Associazione Pantagruel, Giuseppe Matulli e Giancarlo Parissi dell’Associazione C.I.A.O. Centro informazione Ascolto ed Orientamento. 

“Una notizia positiva è che non ci sono stati casi di contagio da Covid-19 all’interno del carcere di Sollicciano. Ma la pandemia non si è arrestata – spiega la presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Mimma Dardano – ed è importante far partire la vaccinazione anche all’interno dell’istituto di pena. L’avvento dell’emergenza sanitaria Covid-19 e l’impossibilità di visite ha ulteriormente aggravato la situazione. Sono state concesse le videochiamate che hanno dato dei benefici immediati, perché a differenza delle telefonate, attraverso il video è stata data la possibilità di entrare realmente nei luoghi cari, nelle proprie abitazioni, pur a distanza e virtualmente. Come ci è stato spiegato dagli interlocutori che hanno partecipato alla seduta, la giustizia ha fallito a Sollicciano. Non ci sono attività come il giardinaggio, l’orto, falegnameria, o qualsiasi altra forma di laboratorio dove poter far iniziare un percorso di rieducazione. Purtroppo, hanno riportato gli ospiti, oggi chi esce dalle nostre carceri ha l’80 % di probabilità di rientrarci. Attualmente i progetti di inserimento lavorativo sono pochi e non del tutto in linea con i bisogni reali della società. Istruzione, formazione e cultura sono, invece, alla base di un processo di riabilitazione vero. Il carcere non può essere solo un’istituzione punitiva. Occorre, inoltre, un incremento del personale. Attualmente lavorano solo sei educatori, uno psicologo ed un mediatore linguistico. Il fatto, infine, che non ci sia una continuità nella direzione non permette di avere programmi a medio-lungo termine. Sollicciano e le carceri in generale - conclude la presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Mimma Dardano – sono luoghi da ri-umanizzare. Non deve esserci chiusura totale e l’amministrazione comunale è pronta a fare la sua parte”. (s.spa.)

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