Sollicciano, il sindaco Nardella: “Chiedo alla ministra Cartabia di venire a visitare il nostro carcere”

“Il sistema penitenziario va ripensato e ricostruito. C’è in gioco il valore etico, sociale di una società”

“Il carcere di Sollicciano è una vergogna dell’architettura carceraria del nostro Paese, per tutto il rispetto per chi l’ha disegnata. Quella struttura non è pensata per aiutare il detenuto e per la rieducazione della pena. Chiedo alla ministra Cartabia di venire a visitare il carcere di Sollicciano, sarebbe un grande gesto di attenzione”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella nel suo intervento in Consiglio comunale, in seguito alla comunicazione del garante dei detenuti Eros Cruccolini per la presentazione della relazione annuale.

“Noi dobbiamo avere la capacità di far vivere il carcere in costante contatto con la comunità - ha continuato il sindaco -, perché più opportunità diamo al detenuto di essere reinserito, più questa persona si sentirà un minimo realizzata e utile alla comunità e il giorno in cui uscirà penserà di iniziare davvero una nuova vita. Questo è lo sforzo che deve fare la nostra amministrazione attraverso i tanti progetti culturali, sociali ed educativi. E’ fondamentale guardare all’istituto penitenziario come una forma di rieducazione e di reinserimento della persona nella società”. Il sindaco Nardella ha ricordato che “ogni detenuto costa alla comunità 154 euro al giorno, di cui solo sei per il suo mantenimento del detenuto, solo 35 centesimi per la sua rieducazione, quella di cui parla la Costituzione italiana”. Ha ricordato anche che la recidiva in Italia è del 68%, dato che scende al 19% quando si applicano misure alternative come la semilibertà e le forme di inserimento lavorativo. 

“Oltre al dato della recidiva è sconvolgente il dato delle morti - ha dichiarato Nardella -: oggi si muore di carcere. Nel 2018 ci sono stati 67 suicidi, 148 morti, 2019 53 suicidi e 143 morti, 2020 62 suicidi e 152 morti, nel 202148 suicidi e 111 morti. Ma muoiono anche le persone che lavorano in carcere: dal 1998 143 agenti penitenziari morti per suicidio”. “In carcere si crea una comunità - ha spiegato -, che purtroppo è afflitta da uno stato di impotenza e depressione che poi sconfina in gesti gravi, che si ripetono in tutti i carceri e anche nel nostro”. “La politica deve essere seria e consapevola della sfida che abbiamo di fronte - ha affermato Nardella - e riprendere in mano la Costituzione perché è lì la soluzione per evitare il sovraffolamento, da un lato favorendo le misure alternative e ripensando le strutture carcerarie e dall'altro lato non trovarsi costretti, a causa delle violazioni sistematiche delle norme internazionali sul trattamento dei detenuti, a dover votare l'ennesimo provvedimento svuota carceri. Perchè è inutile, è un dibattito che non serve al Paese e che serve solo ad alimentare frange opposte”. “Il nostro obiettivo deve essere attuare la Costituzione - ha concluso il sindaco -: la rieducazione della pena non solo ci consentirebbe di spendere molto meglio le risorse pubbliche, ma anche di dare un'opportunità ai detenuti. Qui c’è in gioco il valore etico, sociale di una società, per questo il sistema penitenziario va ripensato e ricostruito”. (fp)

 

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