Scomparsa Erriquez della Bandabardò. Mirco Rufilli (PD): “Firenze da oggi dovrà fare a meno di un poeta contemporaneo che ha messo in musica la celebrazione della vita”

“Ogni storia ha una sua vita e ogni vita ha mille storie.

La mia vita è stata musica che accade, incontri di popoli, magie, racconti, mille soli splendenti e vento in faccia.

Non ho rimorsi, non ho rimpianti, la mia vita è stata tutta un’avventura”.

Inizia così il messaggio che ieri ci ha lasciato Enrico Greppi, per tutti noi Erriquez, voce e anima della Bandabardò.

E oggi parlare della banda è davvero difficile.

Ma vorrei provare a testimoniare quello che Erriquez e la banda sono per Firenze e per i tantissimi fiorentini che li amano – ha detto il consigliere PD e consigliere delegato per la valorizzazione della fiorentinità Mirco Rufilli – e che in queste ore si stanno stringendo intorno al dolore della sua famiglia e dei suoi compagni d’avventura.

Perché la banda non è solo una band che fa musica, nel tempo sono diventati  un simbolo di come la musica e l’arte può contribuire al bene comune e al sostegno delle cause dei più deboli, degli ultimi, di quelli che vivono situazioni difficili.

Ho avuto la fortuna di passare con alcuni di loro del tempo, di conoscerli bene e con alcuni è nata anche una bella amicizia e posso confermare come quel valore umano che traspare dai loro dischi, dai loro concerti e dalle loro canzoni, appartiene davvero ad ognuno di loro.

La Banda con i loro quasi 28 anni di storia e 1640 concerti, ha portato Firenze in tutta Europa e nel mondo e allora voglio ricordare quando andarono in Messico a suonare per finanziare un progetto di scolarizzazione delle popolazioni indigene.

Oppure quando nel 2015 organizzammo la giornata della legalità con Libera Firenze contro la mafia e gli chiesi di venire a suonare e non se lo fecero ripetere due volte ed Erriquez e compagni vennero a dare il loro contributo e credetemi non è scontato.

Sono gesti come questo che fanno della banda l’esempio lampante di come la musica può smuovere le coscienze e le anime anche lontane.

I loro concerti sono una festa, un bellissimo momento di emozione, energia, passione e umanità la banda rappresenta quella fiorentinità fatta di cultura, intrisa di arte, divertimento, passione e solidarietà.

Per questo la scomparsa di Erriquez – prosegue Mirco Rufilli – è una grande perdita per la nostra città, non solo per la Musica che da oggi dovrà fare a meno di un grande musicista e cantante, ma perché Firenze da oggi dovrà fare a meno di un poeta contemporaneo che ha messo in musica la celebrazione della vita, i sogni, la felicità della semplicità, sole e vento.

Voglio mandare un caloroso abbraccio a Silvia e Rocco e ai suoi compagni d’avventura che lui ha definito “la creatura meravigliosa dai mille colori” Ramon, Pacio, Bachi, Nuto, Orla e Finaz

Chiudo con le parole di una sua canzone..

“Vento in faccia, alzo le braccia

Pronto a ricevere il sole!

Anima in pace quando tutto tace

È la libertà che mi vuole!”

E quindi Aloha Enrico, ci mancherai tanto, Viva la banda!”. (s.spa.)

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