Regolamento UNESCO, Cellai (FI): “Errore grave vietare l’ampliamento delle superfici dei locali proprio quando la distanza interpersonale diventa cruciale per la sopravvivenza”

“Persa ancora un’occasione. Interesse del Comune, poi, deve essere tutelare la bellezza del centro storico, non vietare tipologie di attività in base a criteri opinabili”

“Un’altra occasione persa per mancanza di coraggio”. Così il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai giudica le modifiche apportate al regolamento per l’area UNESCO con la delibera approvata ieri dal Consiglio comunale.

“Il regolamento si intitola Misure per la tutela e per il decoro del patrimonio culturale del Centro Storico”, ma l’attenzione da parte dell’amministrazione non è su come si presenti un’attività, di qualunque tipo, bensì sul vietare determinate tipologie, come la rivendita di auto o di macchinari industriali – sottolinea il capogruppo azzurro –. Ieri abbiamo ritirato su richiesta della maggioranza l’emendamento che riguardava proprio l’adeguamento delle vetrine in base al contesto architettonico. Negli ultimi anni troppi negozi decisamente indecorosi hanno aperto i battenti senza che l’amministrazione potesse fare nulla per impedirlo. Perché è la bellezza il principio che va preservato in centro storico, non altro. Confidiamo che dopo l’ulteriore esame in commissione potremo farlo approvare presto”.

“Molte le modifiche che sarebbero state necessarie e che avevamo previsto coi nostri emendamenti: dall’estensione del vincolo su via Tornabuoni, p.za Antinori e p.za Santa Trinita per sole attività di alta moda o di artigianato anche per p.za Santa Maria Novella, via del Porcellana e via Palazzuolo, per risanare una porzione di centro degradata da decenni, alla possibilità di aprire nuove discoteche o night club, presenti in misura esigua in centro (e non si capisce perché se un imprenditore è in grado di garantire l’insonorizzazione e l’ordine fuori dal proprio locale non possa aprirlo)” aggiunge Cellai, che conclude con un altro aspetto, giudicato cruciale: lo stop all’ampliamento delle superfici per attività già esistenti.

“Se si comprende bene la proroga allo stop a nuove aperture in centro, risulta invece del tutto insensato vietare l’ampliamento delle superfici per attività già esistenti. Non solo perché questo cozza frontalmente con il principio della libertà d’impresa, ma anche perché in questo momento di emergenza sanitaria si vieta, a chi magari ne avrebbe la possibilità, di aumentare le distanze tra i clienti: un elemento che potrebbe significare la sopravvivenza per molti locali”. (fdr)

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