Regolamento per il commercio, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e gruppo Misto: “Perché ci siamo astenuti”

Queste le dichiarazioni congiunte dei gruppi del centrodestra in Consiglio comunale

Quando il sindaco esclama che nei mercati storici vuole solo prodotti Made in Italy e banchi 'fiorentini' alle orecchie di un esponente di destra non può che far piacere, tuttavia si sa che non si campa di sola pelle: giusto puntare sulla qualità e filiera corta per rilanciare l'artigianato locale; dispiace solo che il Comune non si tolga il vizio di favorire sempre chi già da tempo organizza e gestisce fiere, chi ha maggiore esperienza e che debba ogni qual volta soffocare nuovi soggetti che propongono nuove esperienze od iniziative.
Finalmente invece è terminata la tormentata vicenda degli spazi per le "quaresimali": i soggetti assegnatari faranno richiesta solo una volta per i successivi 12 anni, per avere gli spazi le domeniche prima di Pasqua; precedentemente erano costretti annualmente a partecipare ai bandi.
Convocare tutte le associazioni a regolamento già scritto è un evidente imbroglio per le associazioni e per chi lavora con passione; speriamo che sia l’inizio di un percorso iniziato con la precedente legislatura ma che è sospeso fino ad oggi da quella attuale.

Ci dispiace davvero che non siano state accolte delle nostre proposte che ritenevamo importanti. In particolare è stata respinta la possibilità per gli operatori di restaurare gli attuali banchi che sono patrimonio storico culturale della Città. I tempi indicati per il rinnovamento dei banchi sono troppo brevi anche considerando l’attuale situazione socio-economica.
Infine i criteri individuati dal regolamento sull’indicazione dei prodotti che gli operatori dovranno vendere sono troppo stringenti, nessuno meglio dei nostri commercianti conosce quali siano i migliori prodotti da mettere in vendita.

Auspichiamo che si porti da due a tre anni il termine per la validità del bando riguardo ai banchi, e che ci sia un ripensamento riguardo ai restauri.

Infine, vigileremo perché la commissione incaricata dia criteri omogenei per i banchi e non crei disparità”. (fdr)

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