Raschiare il fondo del barile. Vecchie e nuove difficoltà fra guerra e crisi energetica

Presentato alla Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali il report a cura dell’osservatorio delle povertà e delle risorse della Caritas di Firenze

La Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, presieduta da Mimma Dardano, ha ospitato Giovanna Grigioni, referente dell’osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Firenze, che ha presentato il secondo report del 2022: “Raschiare il fondo del barile. Vecchie e nuove difficoltà fra guerra e crisi energetica”.

“Il report – spiega la presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Mimma Dardano – analizza cosa sta accadendo e se il territorio è ancora in grado di rispondere alle richieste delle persone bisognose o se sta raschiando il fondo del barile.

I dati di Caritas Firenze evidenziano come resta il bisogno, ma si faccia sempre più fatica a rispondere alle necessità in modo adeguato. La lunga coda dell’emergenza ha portato il numero di utenti, tra il 2019 e il 2021, ad un incremento di 728 unità, parti al +16,2%. Se la pandemia ha evidentemente esposto un numero elevato di individui a un nuovo rischio di povertà, dall’altro ha portato a una forte riduzione delle risorse da distribuire: questo emerge sia dai dati che, soprattutto, dalle interviste con i volontari, che narrano di una crescente difficoltà a “mettere insieme” i pacchi in maniera sufficiente da rispondere alle esigenze.

Dai dati relativi al 2021 e al 2022, emerge come la pandemia abbia favorito l’innescarsi di un effetto “intrappolamento” in base al quale gli utenti entrati nel circuito dell’assistenza nel 2020 abbiano avuto difficoltà a uscirne nel breve-medio periodo: nel 2021 infatti ritroviamo un 17% di utenti entrati negli archivi per la prima volta l’anno precedente (erano il 13% nel 2020). Questa quota si riduce al 14% nel 2022 ma, contestualmente, aumenta (passando dall’8% al 10,4%) quella di coloro che sono in carico dal 2020. Riguardo all’ultimo anno va segnalato anche come riprenda a crescere, dopo il calo del 2021, la quota dei “nuovi”.

Le nuove forme di povertà emerse con il Covid-19 – aggiunge la presidente Mimma Dardano – non sono più un’eccezione, ma diventano la nuova norma. La convinzione che si stia sempre più radicalizzando una nuova povertà all’interno di famiglie con bassa capacità reddituale viene confermata dai dati Caritas. Con la pandemia è cresciuta sia la quota di utenti disoccupati che quella degli occupati (il 10,6% del totale nel 2022), che percepiscono una retribuzione inadeguata a far fronte alle normali esigenze. Rischiamo, dunque, di assistere ad una ‘guerra tra poveri’ ad una classificazione dei bisogni e delle persone come di ‘serie A e di serie B’. Adesso la prima fonte di preoccupazione riguarda l’incremento dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, che rischia di alimentare pesantemente l’inflazione. La seconda fonte di preoccupazione, strettamente intrecciata alla precedente, risiede nelle conseguenze di una contrazione delle relazioni commerciali con la Russia e, più in generale, del commercio mondiale. Il rischio di ripercussioni sull’attività economica si gioca in questo caso su due fronti: da un lato, la nostra esposizione diretta o indiretta alla domanda di beni e servizi provenienti dalla Russia; dall’altro, la nostra dipendenza dalle importazioni di beni e servizi russi. Gli effetti della crisi ucraina rischiano – conclude la presidente della Commissione Mimma Dardano – di accelerare ulteriormente la spinta inflazionistica agendo sul prezzo del gas e di alcuni beni alimentari, ad esempio il grano, di cui siamo grandi importatori”. (s.spa.)

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