Poderaccio, Cellai (FI): “Nardella e Funaro dicono di voler espellere da case popolari e campo rom i responsabili della morte di Duccio Dini, ma legge regionale e regolamento comunale non lo prevedono”

“Da sindaco e assessore solo fumo negli occhi dei cittadini per recuperare consensi, non è il momento di assumere impegni che non si sa di poter onorare”

Questo l'intervento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai

“Le persone arrestate erano residenti al Poderaccio e come abbiamo già avuto modo di dire non ci rientreranno - spiega l’assessore Funaro -. Le altre due persone denunciate a piede libero hanno, invece, un’assegnazione regolare di un alloggio erp sul bando 2012, quindi ci vivono perché aventi diritto in base a quel bando, ma come ha detto ieri il sindaco è stato dato mandato agli uffici di revocare l’assegnazione dell’alloggio a coloro che saranno individuati e puniti come responsabili”.

Sono le dichiarazioni dell’assessore Funaro che fanno seguito a quelle del Sindaco che già dal suo intervento in Consiglio Comunale dichiarava di aver “dato disposizione agli uffici di revocare l’assegnazione di alloggio a coloro che saranno individuati e puniti come responsabili”.

Sembrerebbe il minimo. Sembrerebbe buonsenso. Ma invece sembrerebbe esserci un problema non di poco conto. La legge regionale sull’assegnazione degli alloggi popolari prevede alcuni specifici articoli inerenti cause e casi di revoca/decadenza dell’assegnazione. E a leggere la legge, questa dice che “la decadenza dall'assegnazione è dichiarata dal Comune, con provvedimento motivato, d'ufficio o su segnalazione del soggetto gestore, nei confronti dell'assegnatario che abbia riportato condanna definitiva per violenza o maltrattamenti verso il coniuge, i minori o altri componenti del nucleo familiare”. Quindi, la revoca di cui parla Nardella, sarebbe possibile solo se la condanna, che auspichiamo, nei confronti di chi ha causato la morte di Duccio Dini, rientrasse in questa fattispecie penale.

Quanto ai residenti che non rientreranno al Poderaccio, vale la pena ricordare che nei “contratti di concessione d’uso dei moduli abitativi del Poderaccio” non vi è alcuna prescrizione in merito alla condizione penale dell’assegnatario tale da consentire all’Amministrazione un’immediata revoca della concessione. Semmai, l’Amministrazione può sfruttare il fatto che i contratti hanno durata di un anno e sono soggetti a rinnovo, ma per tutta la durata resta difficile ritenere che si possa allontanare il residente “indesiderato”.

La nostra speranza è che ci sia giustizia per Duccio Dini e che i colpevoli paghino un prezzo non alto, ma altissimo per quanto hanno fatto. Ma ci teniamo a raccontare le cose come stanno senza farsi prendere (come hanno fatto Nardella e i suoi assessori) dalla furia di annunciare provvedimenti che non sono in grado di poter prendere. Non è il momento di assumersi impegni che non si sa di poter onorare. E ci auguriamo che almeno la promessa di sgomberare entro 18 mesi il Poderaccio non rientri tra questi”. (fdr)

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