Patrizia Bonanni (PD): “In ricordo dell’8 Marzo 1944”

L’8 marzo, come ogni anno, è stato ricordato prima in Santa Maria Novella e poi nella vicina stazione dove ci fu la deportazione di 338 uomini al campo di Mauthausen. Alcuni di questi – ha ricordato la consigliera del Partito Democratico Patrizia Bonanni – avevano partecipato ad uno sciopero, altri erano studenti, altri si trovarono nel posto sbagliato e con un tragico effetto imbuto si ritrovarono a percorrere quel tragico destino.

Una triste pagina della nostra storia, non molto conosciuta. Nei primi mesi del ‘44 l’Italia era allo stremo ma la coscienza operaia non era mai sopita e partì la protesta a livello nazionale con uno degli strumenti più incisivi: lo sciopero, naturalmente. Scioperare era illegale e fare sciopero era veramente una cosa seria. Quell’evento ebbe risonanza internazionale nella zona fiorentina con migliaia di operai che si fermarono. La reazione dei nazifascisti non tardò e gli italiani fascisti arrestarono altri italiani. Era una bella giornata di sole quando quel triste giorno furono caricati su vagoni, destinati al bestiame, 338 uomini che da 2 giorni erano senza cibo ed erano stati rinchiusi nelle scuole leopoldine dove adesso c’è il museo del ‘900 ed avevano fame perché da 2 giorni non mangiavano e fu dato loro da mangiare pane e pasta di acciughe molto salata ma non fu dato da bere. Già da allora c’era un volere e un’organizzazione scientifica della sofferenza.

A questa celebrazione, quest’anno, era presente la 2° F del Liceo Artistico di Porta Romana. Quando li ho visti arrivare – ha aggiunto Patrizia Bonanni – è stata una grande gioia perché proprio loro, stimolati dal racconto degli insegnanti, hanno voluto essere presenti. La professoressa Maiorano e la professoressa Mugnaini hanno riportato quanto per loro era importante essere lì presenti. Due ragazze, accanto a chi interveniva, tenevano la bandiera della pace e molti di loro hanno preso lo striscione che ricordava il gemellaggio, importante e significativo, di Firenze con Mauthausen. Ho pensato - ha concluso la consigliera PD Patrizia Bonanni – che il voler non essere indifferenti e impegnarsi nella vita civile con i valori sanciti nella nostra Costituzione celebra e onora tutti gli uomini e le donne che con la loro vita valorosa ci hanno donato quasi 80 anni di libertà e democrazia”. (s.spa.)

Scroll to top of the page