Palagi (SPC) e Ciriello (PRC): "Sciopero in Francia, campagna sociale in Italia, anche a Firenze"

Questo l'intervento di Dmitrij Palagi, Consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune e Manuela Ciriello, Presidente del Comitato Politico Federale di Rifondazione Comunista Firenze

«La Francia è oggi attraversata da uno sciopero generale, che ci ricorda l'importanza di tematiche troppo spesso sminuite di fatto dal dibattito politico, tanto a livello locale quanto sul piano nazionale ed europeo - dichiara Dmitrij Palagi, Consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune. Tutta la nostra coalizione è impegnata a chiedere a livello locale misure tese a tutelare la dignità delle persone e i loro diritti, nel quadro complessivo di quanto prevederebbe la nostra Costituzione, rimasta purtroppo inapplicata su numerosi punti. Paghiamo le conseguenze degli attacchi ai diritti (in nome della "responsabilità") dei recenti governi di centrodestra e centrosinistra, dopo decenni di lotte e di conquiste, con cui si sono indeboliti lavoratori e lavoratrici. Sul nostro territorio lo vediamo, ad esempio, con il tema degli appalti, anche nei settori dei servizi essenziali (educazione, mense e molto altro). Oltre ovviamente alle condizioni in cui si ritrova a operare chi lavora nell'ambito del turismo».

«Rifondazione Comunista ha lanciato oggi una settimana di campagna sociale sulle tematiche del lavoro, in occasione dello sciopero generale proclamato in Francia per chiedere l'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni. Noi chiediamo la cancellazione della legge Fornero, del Jobs Act e di tutte quelle norme con cui si è precarizzato il mondo del lavoro - dichiara Manuela Ciriello, Presidente del Comitato Politico Federale di Rifondazione Comunista a Firenze. Sul nostro territorio abbiamo organizzato in questi giorni circa venti volantinaggi, di cui cinque nella Città capoluogo. Le iniziative si concluderanno sabato a Figline, con un attivo in cui discuteremo tanto della crisi della Bekaert, quanto dei modelli di sviluppo del XXI secolo, basati sullo sfruttamento sempre più intenso di una classe lavoratrice ricattata e precaria. Chiediamo un salario minimo orario di 9 euro per tutte e tutti, di rivedere l'età di pensionamento, abbassandola a 62 anni e prevedendo annualità di vantaggio per le donne. Le risorse si possono trovare, tassando le grandi ricchezze e i patrimoni, rivedendo il sistema fiscale attraverso l'applicazione di quella progressività che è prevista dalla nostra Costituzione e tagliando voci di spesa sbagliate, come quella legata all'acquisto degli F35». (fdr)

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