Palagi (SPC): "Bagni pubblici, una situazione davvero critica"

"Sono aperti solo 13 su 23, mentre la stagione primaverile rende necessario avere più servizi igienici"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune

"Ieri il corteo lanciato da Ogni giorno è il primo maggio e Giovani Palestinesi è passato vicino ai bagni pubblici delle Cascine, viale Kennedy, chiusi, come lo erano in piazza Santo Spirito il 25 aprile. Non sono un'eccezione. Dei 12 cosiddetti "turistici" gestiti dalla Direzione Gare e Appalti 5 sono in carico ai servizi tecnici per i lavori di ristrutturazione e 1 è in procinto di apertura (in piazza dei Ciompi).

Tutti funzionanti i 5 autopulenti, a cui a breve dovrebbe aggiungersi quello di piazza Puccini.

Ci sono lavori che rendono inagibili i servizi igienici di piazza d'Azeglio e anche il bagno a gettoniera in piazza della Bizzarria non è utilizzabile, a causa del rifacimento complessivo dell'area. Lavori anche per quelli di piazza Savonarola.

In totale, dei 23 bagni in carico alla Direzione gare e appalti (l'Assessora Biti ci ha detto che in tutto in città sarebbero 42) solo 13 sono aperti.

Visto l'importante afflusso che segna la stagione primaverile, oltre alla possibilità per la cittadinanza di condividere momenti di socialità all'aperto, ci sembra una situazione davvero negativa, anche perché negli anni più volte il Consiglio comunale ha chiesto di investire per avere più bagni.

A questo si aggiunge un problema di lavoro, come abbiamo ricordato davanti alla Sindaca nel Consiglio comunale di lunedì. Il nuovo appalto arriverà a lavori terminati, mentre al momento chi lavora passa da una convenzione stipulata in Città Metropolitana, che non prevede il cosiddetto salario minimo. Non solo, la precedente cooperativa vede una vertenza aperta da parte dell'organizzazione sindacale SUDD Cobas per TFR non versati.

Sappiamo che la Giunta ha presente la situazione e sta lavorando per trovare soluzioni. Prendiamo però atto dell'invito che ci ha fatto l'Assessora con delega al decoro: cioè di fare accessi agli atti per ricostruire il quadro informativo più aggiornato, che ci sembra necessario condividere ogni volta che arrivano informazioni rilevanti, anche quando non sono confortanti". (fdr)

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