Palagi e Bundu (SPC): "Vendita discoteca Flò: quel che abbiamo capito"

"Grazie alle diverse informazioni che abbiamo potuto reperire, sono rafforzati ulteriormente i nostri dubbi sull'operazione di valorizzazione dell'area”

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Chiederemo nelle prossime settimane alla Giunta di spiegarci se abbiamo capito bene cosa è successo dalle parti di piazzale Michelangelo.

Le stesse valutazioni dell'Amministrazione riconoscono alcune premesse fondamentali: la pandemia non ha cambiato il valore degli immobili e l'area in cui insiste l'attività della Discoteca Flò è di particolare pregio. Offre una vista unica sulla città, si raggiunge bene anche a piedi dal centro storico e non è lontana quindi anche dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. L'immobile si trova in un buono stato di conservazione e rientra in una zona dichiarata di notevole interesse pubblico.

L'immobile è sostanzialmente unico, per il tipo di edificio e la zona in cui si trova, come confermano le valutazioni dell'Amministrazione, stante la documentazione visionata: non ci sarebbe stata la possibilità di trovare altri edifici simili per fare paragoni, quindi si sarebbe scelto di basarsi sul canone di concessione di questi ultimi anni. L'attenzione deve quindi spostarsi su quella concessione e su una stima di uso degli spazi limitata a soli sei mesi all'anno (perché ci sono molte superfici scoperte, quindi si dà per scontata la gestione di un'attività stagionale).

Occorre quindi fare un passo indietro, quando la discoteca “Flò” si chiamava “Verde Luna”. Nel 2003 viene stipulato un contratto col gestore dell’area, comprendente il parco comunale del campeggio Michelangelo, l'appezzamento prospiciente di via dei Bastioni e - appunto - l'appezzamento adibito a discoteca, affidata poi ad un’apposita filiazione societaria.
Tra le richieste c'era quella di dare continuità a un campeggio che oggi non c'è più, anche per scelta di chi ha governato la città in questi anni, pronta a certificare di non avere più interesse pubblico a dare continuità a quel tipo di attività.

Nel 2014 viene stipulato un ulteriore accordo. La società gestrice si impegnava a restituire in anticipo una porzione del campeggio esistente, mentre ottiene una proroga per il resto (quindi anche per la discoteca) al 31 ottobre 2021. Nel frattempo, l'immobile usato come locale da ballo viene inserito tra i beni da valorizzare attraverso l'alienazione e rimane però l'impegno del privato a restituire il campeggio "perfettamente conservato".
Il Flò viene riconosciuto, anche dagli “addetti ai lavori”, come uno dei locali di maggiore tendenza dell’area urbana fiorentina, sia presumibilmente per la gestione imprenditoriale ma anche per la dislocazione, così centrale eppur anche panoramica e fuori dalla ztl, che certo influenza la possibilità di forte afflusso di frequentatori
Alla fine, allora abbiamo una società che doveva gestire un insieme di attività, che si ritrova a dare continuità solo alla discoteca, evidentemente senza rimetterci economicamente. Nel frattempo, un altro soggetto economico, ma riconducibile ai medesimi concessionari, ha aperto un altro campeggio in città in riva all’Arno.
In base a questa vicenda si arriva a stimare la base d'asta per vendere l'immobile usato dal Flò, come da avviso pubblico. E vengono chiesti poco più di tre milioni per un complesso immobiliare unico, del Comune dalla fine del XIX secolo.

Sorte diversa, pochi anni fa, è toccata a un immobile a uso residenziale collocato sempre in viale Michelangiolo, venduto in blocco (quindi per un importo minore rispetto alla vendita singola) ad un diverso soggetto economico, a quanto ci è dato di sapere.
Si tratterebbe di due appartamenti, uno al piano terreno e uno al primo piano, ciascuno con oltre 200 metri quadri di resede, per un valore stimato complessivo di poco più di 500.000 euro, valore penalizzato dal fatto che... questo edificio si troverebbe vicino a una discoteca estiva! Anche se è al Piazzale Michelangelo, ma sai com’è: il rumore...

Torniamo al Flò, per cui risulterebbe essere arrivata un’offerta. Ma davvero questo era il futuro migliore per l'area di piazzale Michelangelo? Dare per scontato che ci sarà una discoteca e venderla a realtà private, smantellando il campeggio dato in concessione e vendendo in blocco due appartamenti attigui? E a quanto (poco) poi, visto il precedente degli appartamenti?...
Comunque, la storia non è finita, perché il concessionario che fino a oggi ha gestito il “Flò” potrebbe esercitare il diritto di prelazione.

Abbiamo voluto ricostruire il tutto perché crediamo giusto che politicamente ogni parte si assuma le proprie responsabilità. Un passo alla volta continueremo a chiedere conto della trasformazione di questa parte "prestigiosa" di città. Che crediamo debba essere patrimonio pubblico a disposizione di Firenze, non occasione di profitto per privati. Ne va anche della tutela di chi attualmente vive nella zona, già provato dalle conseguenze di locali notturni. In attesa di un paio di altri documenti, iniziamo a lavorare intanto per una prima nuova interrogazione alla Giunta". (fdr)

Scroll to top of the page