Omicidio Diene, l’assessore Funaro: “Momento di dolore, vogliamo verità e giustizia”

La comunicazione in consiglio comunale: “La sua morte un atto drammatico, Firenze città accogliente che non si riconosce in quanto avvenuto sul Ponte Vespucci”

L’omicidio di Idy Diene “è stato un atto drammatico, un momento di grande dolore per l’amministrazione e tutta Firenze. Vogliamo che sia fatta verità e giustizia sulla sua morte. Nello stesso tempo non vogliamo che Firenze sia associata a immagini intolleranti come quelle a cui abbiamo assistito ieri sul Ponte Vespucci, immagini ed azioni che condanniamo senza se e senza ma e invitiamo a una condanna corale di tutte le forze politiche”. Lo ha detto l’assessore al welfare Sara Funaro, nella sua comunicazione in consiglio comunale dopo l’uccisione del venditore senegalese Idy Diene, lunedì mattina su Ponte Vespucci a Firenze, da parte del fiorentino Roberto Pirrone. Funaro ha ricordato gli omicidi di Piazza Dalmazia, nel dicembre 2011, e di come Idy, che era cugino di una della due vittime, Samb, si fosse preso cura della vedova, Rokhaya Kene Mbengue, e della loro figlia. La donna è poi venuta in Italia, è stata accolta dal Comune in un percorso di integrazione che è culminato nella cittadinanza italiana, il 26 dicembre 2018, e il nuovo matrimonio proprio con Idy Diene. “Idy – ha detto Funaro – era una figura mite e silenziosa, un uomo di infinita dolcezza e dignità, sempre in cerca del dialogo con tutti, gioioso del percorso di Kene. La sua morte sul Ponte Vespucci è stata un atto drammatico che va condannato senza se e senza ma, una ferita per la città, per l’amministrazione tutta, per me che lo conoscevo anche personale e più grossa”. “Da subito – ha continuato Funaro - siamo entrati in contatto con la comunità senegalese, con la presidente, con l’imam di Firenze, per esprimer loro tutta la nostra vicinanza e per capire come sostenerli e per aiutarli. Abbiamo incontrato una delegazione della comunità nel giorno stesso dell’omicidio. Purtroppo una parte delle persone rimaste sotto Palazzo Vecchio ha improvvisato una manifestazione ed è successo qualcosa che era meglio non fosse successo: un gruppo di ragazzi – non solo senegalesi ma anche ragazzi provenienti da varie realtà della nostra città – ha devastato via Calzaiuoli. Come amministrazione non possiamo accettarlo, è una cosa da condannare. La violenza genera violenza e intolleranza, fenomeni pericolosi, e bisogna avere rispetto per i nostri beni comuni”. “Ma noi siamo tornati a concentrarci sul dolore per Idy – ha proseguito -, un dolore anche della comunità fiorentina, di cui Idy faceva parte. Siamo rimasti vicini a Kene, che è stata portata a Pontedera. Abbiamo cercato di non farla sentire sola, di farle sentire il calore di Firenze. E’ stato deciso dalla comunità senegalese di organizzare un presidio, ieri, sul Ponte Vespucci. Era stato richiesto un momento di incontro pacifico, calmo, rispettoso della morte di Idy ed erano state invitate tutte le autorità cittadine. Così non è stato. Ci sono stati dei fatti che mi dispiace anche solo doverli raccontare, ma dobbiamo condannarli per rispetto al sindaco, alla città e alla morte di Idy e alla comunità senegalese. Alcune persone, rappresentanti dei centri sociali estremisti, si sono scagliati contro il sindaco sputandogli in faccia. Queste persone sono state poi denunciate ma in quel momento hanno iniziato a aizzare la folla e si sono creati momenti di tensione e ingiurie. Il sindaco allora, per evitare tensioni ulteriori, si è allontanano per calmare gli animi”. “Quello che è successo – ha sottolineato Funaro – è stato inaccettabile e irresponsabile, non si utilizzano momenti di cordoglio, disperazione e dolore per strumentalizzazioni politiche. Quando si è così estremisti e non si riesce a capire che un momento come questo deve essere rispettato non solo non si ha rispetto del sindaco e della città ma anche della comunità senegalese. Qualsiasi atto estremista sia di destra o sinistra va fermamente condannato. Sono fenomeni fuori dalla democrazia che ampliano ancora di più intolleranza e razzismo. Queste persone non hanno onorato la comunità senegalese, né Idy Diene e non hanno rispetto per le istituzioni. Non ho parole per classificarli”. Funaro ha poi ricordato che fin dal giorno dell’omicidio il Comune ha deciso di costituirsi parte civile nel processo e che il sindaco, d’accordo con i referenti religiosi cittadini, proporrà una cerimonia funebre con un momento interreligioso di preghiera per lanciare un messaggio ben preciso: Firenze è tutta con Idy e la comunità senegalese. Capiamo e comprendiamo rabbia, dolore, sconforto e paura. Non deve passare l’idea, pericolosissima, che una vita di uno straniero è di serie B: tutti i nostri cittadini, indipendentemente dal colore della pelle o dalla religione, sono cittadini di serie A. Firenze è da sempre una città accogliente ed inclusiva e ha nel suo dna l’integrazione. Questa è l’immagine di Firenze e noi condanniamo chi vuole far passare un messaggio differente”. (edl)
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