Nuova vita al complesso in disuso di via Benedetto Fortini, in arrivo 230mila euro per riqualificare la zona

Rinasce il complesso architettonico di via Benedetto Fortini, in disuso da anni dopo il trasferimento dei laboratori tessili della fondazione Arte della Seta Lisio. Una superficie di oltre 2mila metri quadrati che tornerà a nuova vita con destinazione residenziale. Grazie agli oneri di compensazione in arrivo 230mila euro per riqualificare la zona. E’ quanto prevede la convenzione che ha avuto il via libera della giunta di Palazzo Vecchio nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Giovanni Bettarini.

“Un altro intervento di ricucitura e recupero dei contenitori vuoti della città – ha detto l’assessore Bettarini – Un modo per ridare nuove funzioni a edifici dismessi e riqualificare pezzi di città grazie agli oneri di compensazione del carico urbanistico. Un disegno complessivo di recupero e rifunzionalizzazione che sta dando grandissimi risultati per Firenze”.

Il complesso architettonico fu realizzato come laboratorio d’arte per rinnovare e tramandare le tecniche di tessitura a mano della seta e metalli preziosi. La fondazione Arte della Seta Lisio, nella sede di via Fortini, conservava una collezione di telai, tessuti antichi e disegni tecnici, con spazi per laboratori didattici e biblioteca specializzata. Tutte le attività sono state in seguito trasferite in altri immobili di proprietà, lasciando l’edificio in disuso. Per la compensazione delle modifiche al carico urbanistico, arriveranno ora al Comune oltre 230mila euro da destinare a una serie di interventi. In particolare, 100mila euro saranno impegnati per la realizzazione di aree di sosta nella zona di via del Larione e della scuola media Puccini, la creazione di percorsi pedonali accessibili e il potenziamento dell’illuminazione pubblica; mentre gli altri 130mila euro andranno a finanziare la realizzazione di un marciapiede nel tratto compreso tra via delle Cinque Vie e l'accesso all'Hotel Florentia, in modo da rendere più sicuro per i pedoni l’arrivo alle fermate del trasporto pubblico locale. (sc)

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