Nicola Armentano: “Fare rete con le comunità straniere per risposte adeguate ai bisogni di salute”

Il coordinatore conferenza salute dell’area fiorentina al convegno “Il progetto I.C.A.R.E. Un approccio integrato per la salute dei migranti”

Migranti e diritto alla salute, l'esperienza del progetto I.C.A.R.E. nato con l’obiettivo di migliorare la fase di accesso ai Servizi Sanitari Territoriali per i Titolari o Richiedenti di Protezione Internazionale e Casi Speciali (D. lgs. 113/2018 ) attraverso equipe multidisciplinari, che garantiscano percorsi che siano al tempo stesso dedicati e culturalmente orientati. Se ne è parlato ieri giovedì 9 giugno all’iniziativa organizzata da Nicola Armentano, coordinatore conferenza della salute dell'area fiorentina, intitolata proprio “Il progetto I.C.A.R.E. Un approccio integrato per la salute dei migranti”. Con Armentano sono intervenuti Simone Bezzini, assessore regionale al Diritto alla salute e sanità, Sara Funaro assessore Educazione e Welfare comune di Firenze, Claudio Sarti, per la Azienda Usl Toscana Centro, don Giovanni Martini, direttore dell'Ufficio per la Pastorale delle Migrazioni, Maria José’ Caldés, direttrice Centro Salute Globale della Toscana, Fabio Fanfani decano e segretario generale del corpo consolare di Firenze.
I.C.A.R.E. - Integration and Community Care for Asylum and Refugees in Emergency è un progetto finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell'Unione Europea, capofiliato dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Regione Lazio, Sicilia e Toscana.
“Dagli interventi è emersa con forza l’esigenza di fare rete tra istituzioni e tra comunità straniere. - ha evidenziato Armentano - Ringrazio anche i numerosi consoli che hanno partecipato dimostrando grande attenzione a queste tematiche. Abbiamo infatti analizzato un progetto nato proprio per garantire risposte adeguate ai bisogni di salute di rifugiati o richiedenti asilo. Abbiamo anche sottolineato come sarebbe importante allargare questo tipo di esperienza a chi progetta di rimanere qui più a lungo, non solo alla prima accoglienza . È stata quindi l’occasione per elaborare assieme una serie di riflessioni: momenti di confronto come questo sono importanti e vogliamo continuare su questa strada anche predisponendo uno strumento fisso come un tavolo comunale che possa mettere al centro questi temi con tutte le comunità presenti sul territorio”.

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