Nicola Armentano (Capogruppo PD): “Dispiacere per una scelta che non condivido. Apprezzo il fatto che Calistri, Di Puccio e Piccioli abbiano dichiarato che continueranno a garantire l’appoggio alla maggioranza sul programma di mandato”

“Mi dispiace per la scelta fatta dai consiglieri Calistri, Di Puccio e Piccioli di abbandonare il gruppo del Partito Democratico di Palazzo Vecchio in un momento importante, proprio alla fine del programma di mandato. Scelta non condivisibile e non corretta. A pochi mesi dalla fine della consiliatura – spiega il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano – non vi erano motivi per questo strappo vista la grande disponibilità mostrata da tutti nell’affrontare le problematiche e, soprattutto, visto la massima collaborazione da parte di tutti i consiglieri nel risolvere le questioni. Per me tutti i consiglieri sono stati utili e sono tutti utili e, con tutti, c’è stata sempre la massima collaborazione ed il massimo rispetto nell’interesse dell’Amministrazione Comunale. È difficile pensare che qualcuno possa affermare il contrario. All’interno del gruppo del Partito Democratico – continua Armentano – non c’è mai stata preclusione nei confronti di qualcuno. C’è sempre stato dialogo e confronto massimo ed anche se a volte i punti di partenza e le opinioni erano diverse abbiamo sempre trovato i giusti compromessi ed i giusti equilibri. I consiglieri stessi che hanno scelto di lasciare il gruppo PD  non hanno mai espresso critiche sull’operato del gruppo. Mi auguro che la scelta possa avere ancora momenti di riflessione in quanto, ognuno di noi, è chiamato ancora a dare il proprio impegno nei confronti dei cittadini che ci hanno scelto ed hanno votato PD. Allo stesso tempo, nel caso in cui i consiglieri dovessero mantenere questa scelta, che non condivido e che reputo non corretta, apprezzo il fatto che i consiglieri abbiano dichiarato che continueranno a garantire l’appoggio alla maggioranza sul programma di mandato. Nel gruppo – conclude il capogruppo PD Nicola Armentano –  la democrazia ha sempre prevalso e quando non vi era sintonia su temi specifici non siamo mai andati avanti a maggioranza”. (s.spa.)

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