Medico aggredito. Nicola Armentano (Coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina): “Occorre riconoscere ai medici, nell’esercizio delle proprie funzioni, lo status di pubblico ufficiale”

“Purtroppo sono sempre gravi e molto critiche le condizioni della psichiatra pisana di 55 anni aggredita all’uscita dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa. Si tratta dell’ennesima aggressione ad un operatore sanitario. Sul tema – spiega il coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina Nicola Armentano – mi sono espresso più volte. Quello delle aggressioni a medici ed operatori degli ospedali è sempre più diffuso in tutta Italia. Nell’ultimo anno, in Toscana, sono state 1258 le aggressioni a medici ed operatori degli ospedali, di cui 935 verbali e 323 fisiche, con conseguenti 193 denunce per infortuni. Condanno quanto accaduto ed esprimo preoccupazione per fenomeni sempre più dilaganti e violenti nei confronti di figure socio sanitarie.

Ieri la psichiatra di Pisa all’uscita del suo turno di servizio e, qualche giorno fa a Firenze, ad un’altra dottoressa, durante il servizio di continuità assistenziale. Ennesimi episodi di atti gravi nei confronti di donne del personale medico.

Assicurare maggiori livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie è sempre più una priorità. Occorre, inoltre, centralizzare le sedi della continuità assistenziale, aumentare sistemi di protezione per i sanitari, rafforzare un sentimento positivo verso i professionisti della sanità. Inoltre – aggiunge Nicola Armentano – occorre aggiungere risorse adeguate per la formazione e creare una sempre migliore collaborazione tra 118 e la rete dei volontari delle associazioni del settore, in modo da poter fronteggiare al meglio ogni situazione e prevenirla. A Firenze si tratta di proseguire un percorso virtuoso già ben intrapreso. Abbiamo infatti già portato il tema sui banchi di Palazzo Vecchio con una mozione che chiedeva proprio maggiori presidi di sicurezza nei Pronti Soccorsi. Gli utenti devono rendersi conto che i medici e gli operatori sanitari lavorano 365 giorni l’anno. Eppure assistiamo ad una recrudescenza dei fenomeni di violenza, anche verso i medici di famiglia. Il recente inasprimento delle pene per i colpevoli non è sufficiente. Anche la Fimmg è tornata a chiedere che sia riconosciuto ai medici, nell’esercizio delle proprie funzioni, lo status di pubblico ufficiale. Anche la Regione Toscana è intervenuta sul tema per prevenire il fenomeno. Tra le misure messe in atto nelle singole aziende c’è materiale di comunicazione distribuito ai cittadini nelle sale di attesa, spot e video sugli schermi a circuito interno per sensibilizzare tutti al fenomeno; sono state create procedure interne ed indirizzi mail specifici per segnalare le aggressioni alla ricerca del sommerso; sono stati organizzati servizi di supporto psicologico alle vittime di aggressione. Non basta disattivare situazioni di potenziale aggressività, allo stesso tempo dobbiamo alimentare un rapporto di fiducia tra utenti e operatori. Creare una nuova cultura e sensibilizzare i cittadini creando un sentimento positivo nei confronti dei medici. Bisogna applicare completamente la legge 113/2020 ed il Dlgs 81/2008.

A riguardo, stimolare un incontro con il Prefetto sarebbe molto utile in una prossima seduta della conferenza della sanità di area metropolitana.

Questo – conclude il coordinatore della conferenza sulla sanità dell’area fiorentina Nicola Armentano – è fondamentale anche per prevenire ulteriori gesti violenti nei confronti di medici ed operatori sanitari”. (s.spa.)

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