Manifesti Pro Vita coperti, Cellai e Draghi (FdI): “Inammissibile atto di censura di un libero pensiero”

“L’assessore Albanese deve dimettersi e insisteremo finché non lo farà”

“Secondo il Comune di Firenze, i manifesti firmati Pro Vita con la scritta “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias” e l’immagine delle gambe di un bambino con una calzatura da uomo e una calzatura da donna sono “lesivi dei diritti, discriminatori e inaccettabili”, e per questo l’assessore con delega alla sicurezza urbana Benedetta Albanese del PD ne ha ordinato la copertura.

Oggi in consiglio comunale la risposta affidata ad altro assessore perché Albanese aveva un impegno, è stata davvero sconcertante. Dobbiamo anche capire meglio perché, ad applicare una norma del codice della strada, non sia stato un pubblico ufficiale, ma direttamente un assessore della giunta Nardella.

Riteniamo gravissima e inaccettabile la decisione, con la quale si è oscurata un’immagine, tra l’altro regolarmente pagata, a una libera associazione di cittadini. Immagine volutamente provocatoria certo, proprio per attirare attenzione sul tema, ma che non reca alcuna offesa a nessuno. Salvo che esprimere un pensiero sulla cosiddetta cultura gender o sula carriera alias nelle scuole sia diventato reato. 

Chiediamo che Albanese si dimetta, e insisteremo finché non lo farà: non accettiamo che il PD diventi un giudice sopra la legge che decide che cosa i cittadini debbano pensare e cosa no”.

Lo dichiarano il consigliere e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai insieme al capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Draghi

(fdr)

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