“L’articolo 48 della Costituzione prevede che il diritto di voto sia riconosciuto a tutti i cittadini e le cittadine che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, e che il suo esercizio costituisce un dovere civico.
Un diritto dovere – ha detto la presidente della Commissione Istruzione, formazione e lavoro Laura Sparavigna – strettamente legato non al luogo dove viviamo ma alla città di residenza: infatti per poter votare dobbiamo obbligatoriamente essere nel comune di residenza, quello dove si è iscritti nelle liste elettorali. Ciò rende impossibile l’esercizio del proprio diritto di voto a chiunque si trovi in un Comune diverso nel giorno della votazione.
In poche parole, il diritto di voto è negato a chiunque sia distante dalla propria residenza per motivi di lavoro, per cure mediche, per prestazioni di assistenza come i caregiver familiari o per motivi di studio come i cosiddetti “fuorisede”.
Un diritto imprescindibile negato ad oltre cinque milioni di persone, il 10% dell’elettorato attivo.
Se in tutta Europa, eccetto Malta e Cipro, si son previste diverse modalità agevolate per l’espressione del diritto di voto così da conciliare le esigenze di vita e lavoro con l’esercizio della democrazia, in Italia ciò non è previsto. Obblighiamo l’elettorato ad accollarsi il tempo ed i costi, spesso pesanti, di viaggi sino al Comune di origine per poter finalmente esercitare il proprio diritto dovere. L’alternativa? Rinunciare al diritto di voto.
Eppure – continua la presidente Laura Sparavigna – la soluzione ci sarebbe: basterebbe permettere il voto a distanza. Dopo il palco di Sanremo, dopo i flashmob e le petizioni, dopo il tour nazionale promosso dal comitato “Voto dove vivo” che già toccò la nostra città, ancora una volta, tocca a noi scendere in campo. La nostra città è direttamente toccata da questo tema: pensiamo all’oltre 30% della popolazione studentesca fiorentina che è fuorisede o alle famiglie di tutti quei piccoli pazienti affidati alle cura al Meyer o chi è qua per ragioni di lavoro. Garantire l’accesso al diritto di voto è necessario e urgente!
Domani audiremo il comitato “voto dove vivo” in commissione 9 ma intanto, dal nostro Consiglio comunale al Ministro Piantedosi dico che l’ostruzionismo di questo ultimo anno deve finire.
Non è dalla matita elettorale e dal voto dei cittadini che deve difendersi: deve essere approvata la legge ed i decreti attuativi affinché già per questa tornata di elezioni europee sia permesso il diritto di voto a chi è fuori per motivi di studio, lavoro e cura. È assurdo che agli italiani all’estero sia permesso ed a chi in Italia no.
Pretendiamo il diritto di voto per le nuove generazioni, per chi lavora, per chi studia, per tutelare il diritto-dovere alla cura.
Pretendiamo – conclude la presidente della Commissione Istruzione, formazione e lavoro Laura Sparavigna – di poter partecipare alla democrazia”. (s.spa.)