"La scuola in ospedale", il 15 e 16 marzo scorsi all'Istituto degli Innocenti un convegno per fare il punto sulle attività formative per bambini affetti da gravi patologie

Bieber (PD): "Evidenze scientifiche dei benefici dati dal percorso scolastico. La scuola come elemento di speranza e di vita"

Il 15 e 16 marzo scorsi, esperti provenienti dalle scuole e dagli ospedali di tutta Italia si sono ritrovati per la prima volta all'Istituto degli Innocenti per confrontarsi sui temi della scuola in ospedale e l'istruzione domiciliare rivolta a bambini affetti da gravi patologie. All'evento, organizzato dal Centro Studi della Fondazione Meyer e dall'Ufficio Scolastico Regionale, ha partecipato il consigliere PD Leonardo Bieber che oggi in consiglio comunale ha effettuato una comunicazione all'assemblea.

"Purtroppo, quando si parla di scuola negli ospedali, ci troviamo davanti a numeri importanti: a livello nazionale, secondo i dati forniti dal MIUR sono 167 le sezioni scolastiche che operano negli ospedali; 62.204 lo scorso anno gli alunni coinvolti, di cui solo 4.400 nella scuola secondaria di secondo grado. Il che significa che gli altri sono bimbi addirittura in età di scuola elementare o materna – ha spiegato Bieber –. A Firenze, al Meyer nell'anno scolastico 2016/2017 sono stati 216 i piccoli studenti delle scuole primaria e secondaria, 50 quelli in età prescolare".

"Il tema della scuola in ospedale è importante, e non solo per quanto riguarda la formazione dei piccoli malati, che così non perdono l’anno scolastico o riescono ad occupare il loro tempo in ospedale e a svagare un po’ la mente – ha aggiunto il consigliere dem –. Ci sono infatti chiare evidenze scientifiche dei benefici che l'attività scolastica produce nel percorso di terapia, come ricordato anche nel convegno. Un fatto tanto più importante alla luce dei progressi fatti dalla medicina nella cura di patologie croniche che hanno allungato sensibilmente l'aspettativa di vita dei bimbi, purtroppo vittime di gravi patologie. Un elemento di speranza e di vita che ci sprona a fare sempre di più e meglio per garantire la scolarizzazione all'interno dei nostri ospedali pediatrici e nelle case delle famiglie colpite dalla malattia, al fine di garantire il benessere e la crescita della persona, pur in situazioni di difficoltà”. (fdr)

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