Imposta di soggiorno, Fratini a Draghi: “Rimodulazione tariffe vuol dire più risorse per la città, tetto di 5 euro previsto da legge”

La replica del presidente della commissione Bilancio al capogruppo Fdi

“La rimodulazione delle tariffe dell’imposta di soggiorno licenziata dalla Giunta si pone l’obiettivo importante di mettere a disposizione ulteriori 4 milioni di euro. Risorse che serviranno sicuramente a rendere la nostra città più funzionale e accogliente. Come Draghi dovrebbe sapere infatti, le entrate derivanti dall’imposta di soggiorno sono vincolate dalla normativa statale che prevede di reinvestirle in settori cruciali, dalla manutenzione del patrimonio storico e monumentale alla pulizia della città, il trasporto pubblico e la gestione dei beni culturali. Quella sugli hotel a 5 stelle, inoltre, è una polemica pretestuosa da parte di Draghi. C’è un altro aspetto infatti che il consigliere dovrebbe conoscere, Firenze per legge non può superare il tetto massimo dell’imposta, a differenza di Roma e Venezia. È auspicabile che intervengano modifiche alla legislazione statale che equiparino a queste la nostra città e le concedano margini maggiori ma finora non è accaduto e questa è la situazione. Su questo tema l’amministrazione è in prima linea, sta lavorando ormai da tempo a convenzioni con Airbnb per l'emersione del sommerso e contemporaneamente all'interno di ANCI per una legislazione speciale e modulata per le città che hanno maggiori presenze turistiche. Infine, per iniziare a predisporre il bilancio 2020 è fondamentale mettere in campo iniziative fin da adesso con l’obiettivo di liberare risorse importanti senza mettere le mani nelle tasche dei fiorentini e la delibera va quindi in questa giusta direzione”.

 

Così Massimo Fratini, presidente commissione Bilancio a Palazzo Vecchio, replicando a Alessandro Draghi, capogruppo Fratelli d’Italia, sul tema della rimodulazione dell’imposta di soggiorno. (sa. ca.)

 

 

Scroll to top of the page