Il vaccino come bene globale, l’unico modo per sconfiggere la presente e le future pandemie

Votata in Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali una mozione proposta dal Gruppo PD, primo firmatario Renzo Pampaloni, sulla sospensione dei brevetti sui vaccini. Analoga richiesta è stata elaborata e votata all’unanimità dal Consiglio di Quartiere 1

“La pandemia di Covid-19 oltre a causare morti e sofferenza ha acuito disuguaglianze preesistenti non solo a livello economico ma anche nell’accesso all’assistenza sanitaria. Nonostante le misure adottate – spiega il consigliere PD Renzo Pampaloni, primo firmatario della mozione – tutto il globo è stato colpito da una nuova ondata legata anche emergere di varianti del virus con caratteristiche più contagiose: l’unico modo per combattere la pandemia, proteggere i sistemi sanitari, salvare vite umane e contribuire a ripristinare le economie globali sarà solo la rapida diffusione in tutto il mondo di vaccini sicuri ed efficienti contro il Covid-19. In particolare sarà cruciale il loro corretto impiego ed una larga ed equa diffusione in quanto il virus non conosce confini ed è, quindi, nell’interesse di ogni Paese cooperare per garantire l’accesso universale, anche per evitare pericolose mutazioni del virus con il rischio di mettere in pericolo la campagna vaccinale. Ad oggi la strategia vaccinale risulta però pesantemente condizionata dai prezzi praticati per i vaccini e soprattutto dalla modesta capacità produttiva delle imprese coinvolte dalle multinazionali farmaceutiche. Queste criticità potrebbero essere superate attraverso una deroga al regime ordinario degli accordi TRIPS (accordi che tutelano la proprietà intellettuale dei vaccini, lasciando alla casa farmaceutica la capacità di produzione in regime di monopolio per 20 anni) così come già richiesto recentemente da India e Sudafrica”.

“Di fatto – prosegue Renzo Pampaloni – la clausola prevede che in un Paese in difficoltà economica e con un epidemia in corso, può autorizzare le industrie nazionali a produrre direttamente il farmaco, qualora non riuscisse a trovare un accordo con le aziende farmaceutiche. Analogamente può chiedere ad un altro stato di farlo, se non ci fossero le condizioni tecniche nel proprio territorio. Un principio sancito a Doha nel 2001 dopo la lotta di Nelson Mandela nel 1997 per assicurare al Sudafrica i farmaci retrovirali necessari per combattere il dilagare dell’AIDS.

Questa richiesta appare tanto più sensata se si pensa allo scenario pandemico caratterizzato dal fatto che l’UE e gli Stati Uniti hanno sostenuto con ingenti finanziamenti pubblici, la ricerca e la produzione di tali vaccini.

Sono state tante le voci autorevoli che si sono espresse per rendere il vaccino un bene pubblico globale, dal Segretario Generale della Nazioni Unite, al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli al Direttore generale dell’OMS.

Sono stati numerosi gli appelli provenienti anche dal mondo scientifico, e dalle associazioni come Medici senza Frontiere e Oxfam per garantirne uno sfruttamento diffuso e universale e battere così sul tempo il virus che, diffondendosi nella popolazione, tende a mutare, col rischio di sviluppare resistenze. Anche il Parlamento si è recentemente espresso in tal senso.

Ma altrettanto significativa è l’iniziativa dei cittadini europei “Right to cure” che chiede di garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid-19, oltre ad una maggiore trasparenza sui finanziamenti pubblici”.

“Ad oggi – conclude il consigliere PD Renzo Pampaloni insieme al capogruppo PD al Quartiere 1 Edoardo Amato – non ci sono ancora purtroppo risoluzioni definitive su queste richieste di deroga per cui, con questa risoluzione approvata in Commissione 4, riteniamo essenziale continuare a richiedere al Governo un forte impegno presso le sedi europee e internazionali competenti affinché siano rimosse, almeno temporaneamente, le restrizioni derivanti dai brevetti sui vaccini; si richiede anche al Comune di utilizzare tutti i canali di comunicazione per far conoscere il tema e sostenere l'iniziativa dei cittadini europei “Right to cure” e la raccolta firme (info: https://eci.ec.europa.eu/015/public e https://europa.eu/citizensinitiative/initiatives/details/2020/000005_it).

“I vaccini – conclude il capogruppo PD Nicola Armentano – sono lo strumento  più efficace per sconfiggere il virus. E ogni strada che consenta di utilizzarli al meglio è da percorrere. Come Pd abbiamo sottolineato fin da subito la necessità di mettere in campo ogni azione per sensibilizzare sulla campagna vaccinale e quindi è fisiologico sostenere anche questa scelta. Condivido il messaggio di Papa Francesco sull’internazionalismo dei vaccini e sul favorirne al massimo la condivisione soprattutto con i più poveri e i più fragili”. (s.spa.)

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