Il Rome Chamber Music festival per la prima volta a Firenze

Concerto il 22 novembre a Palazzo Vecchio

Dopo aver accostato il barocco al bluegrass e a Brahms, il tango a Mozart, e i grandi classici al rock, non disdegnando il pop con la collaborazione con Mike Mills dei R.E.M., il Rome Chamber Music Festival con il suo direttore artistico Robert McDuffie torna in Italia per festeggiare i suoi 18 anni con tappe a Roma e a Firenze

A Roma ci saranno quattro concerti il 21, 23, 24, 25 novembre e a Firenze, per la prima volta, una data speciale nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio il 22 novembre. 

Il concerto fiorentino è stato presentato oggi dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi insieme al direttore McDuffie.

“Abbiamo accolto subito con entusiasmo l’idea di questo concerto a Palazzo Vecchio - ha sottolineato l’assessore Sacchi - e siamo onorati di ospitare qui questa prestigiosa istituzione musicale per la prima volta. Finalmente è possibile tornare a parlare e a fare musica e legittimare i giovani talenti dopo mesi così difficili, rimettendo la cultura al centro del nostro operato. Il concerto servirà anche per una raccolta fondi da devolvere a un fine benefico per un progetto in ambito musicale che sarà legato all’evento Strings city, il festival di strumenti a corde che tornerà in città nei prossimi mesi dopo lo stop dovuto alla pandemia”.

Il Rome Chamber Music Festival riparte da Ludwig Van Beethoven, ma anche da Frank Zappa e Leonard Bernstein - tre musicisti in contrasto creativo con la loro epoca, tre anticonformisti moderni, che hanno arricchito con le loro invenzioni il gusto del pubblico, capaci di rompere schemi e barriere sociali e culturali. Un programma d’eccezione che gioca, unisce e combina l’originalità dei brani con una staffetta di appuntamenti in compagnia di 10 maestri di chiara fama insieme a 30 giovani talenti e professionisti.

Quattro diverse serate all’Auditorium della Conciliazione di Roma, vero e proprio tempio della musica classica, e una serata speciale di beneficenza nel Salone dei Cinquecento del Vasari in Piazza della Signoria a Firenze con musicisti di fama mondiale scelti dal violinista Robert McDuffie per cimentarsi in un dialogo con il pubblico attraverso la musica da camera.

Si parte il 21 e 22 novembre, rispettivamente a Roma e Firenze, nel segno di Ludwig van Beethoven e del magistrale “Razumovsky” in onore dei festeggiamenti dei 250 anni dalla nascita nel 2020, ed Ernest Chausson, per proseguire il 23 novembre con un'intera serata dedicata ad altri due capolavori di Beethoven, il famoso settimino e La Sinfonia n.1. 

A Leonard Bernstein, che negli spazi dell'Auditorium della Conciliazione, si esibì nel 1989, è dedicata la serata del 24 novembre con le sue Arie e Barcarole per mezzo soprano baritono e pianoforte a 4 mani.

Grande e doppio finale il 25 novembre: alla grande classica si uniscono le sonorità reggae e hip hop di Bob Lennon, giovane artista dell’hip hop proveniente dalla Georgia, a Roma per la prima volta con il suo sound contemporaneo e l’omaggio a Frank Zappa con Luca Sanzò alla viola e al contrabasso Valentina Scheldhofen Ciardelli, profonda conoscitrice del geniale compositore americano – di cui ha iniziato a trascrivere e arrangiare la musica all’età di 11 anni.

A 50 anni dalla pubblicazione di “Fillmore East - June 1971”, spettacolare album live del gruppo The Mother of invention di Zappa con la partecipazione straordinaria di John Lennon e Yōko Ono, il Rome Chamber Music Festival si chiude così con una serata omaggio che celebra il ritorno della musica dal vivo.

“Dal 2003 ogni anno il Festival propone un programma multiforme di capolavori della musica da camera di tutti i tempi, interpretati da artisti di fama internazionale e stelle nascenti - ha affermato McDuffie -. Per noi è fondamentale abbattere l’idea che la musica classica sia un oggetto d’antiquariato per così dire e quindi, da direttore artistico, cerco di fare accostamenti che potrebbero sembrare azzardati, ma che invece comunicano bene lo spirito che ci anima. Quest’anno il grande Beethoven festeggia il suo compleanno insieme a un mio personale amico, Bernstein, un genio che mi ha influenzato profondamente sin da quando lo conobbi giovanissimo. Frank Zappa è la ciliegina sulla torta perché la sua accurata formazione musicale non lo ha trasformato in uno “zombie della musica colta” (per usare una sua felice espressione), bensì gli ha permesso di comunicare con il mondo del pop in maniera intelligente, ironica e libera. Questi sono i valori in cui crediamo”.

 

Info e biglietti www.romechamberfestival.org  

 

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