Grassi, Verdi e Trombi (Firenze Riparte a Sinistra): “Il bando per la palestra handicap di via Lunga è disatteso in larga parte, ma per il PD va tutto bene”

“Orribile che si permetta un tale peggioramento della quantità e della qualità dell’offerta per i disabili in una nostra struttura”

Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi e Giacomo Trombi e della consigliera Donella Verdi

"Oggi la maggioranza ha bocciato la nostra mozione con cui chiedevamo di far rispettare la convenzione e il progetto relativo alla palestra per l’handicap di via Lunga, ed eventualmente anche a revocare l’affidamento se ciò non fosse avvenuto.
La struttura, la cui vocazione originaria è quella di permettere di fare attività sportive e motorie a persone con disabilità, si è lentamente, e in barba a quanto stabilito nella convenzione, spinta sempre più verso attività commerciali di terzi, destinate poco o nulla ai disabili, mentre prima dell’affidamento le attività erano esclusivamente dedicate ad essi. Ad oggi i disabili che frequentano la palestra sono pochi, e pochissime le attività loro dedicate, a fronte di molte attività di altro tipo, e di una serie di soggetti terzi che prendono in affitto la palestra per le loro programmazioni.
Non solo, nel bando erano previsti lavori specifici, in particolare lo spostamento all’esterno degli aerotermi, che sono stati disattesi anche se con il beneplacito del Comune. Infatti, il gestore ha scelto di fare un lavoro molto meno costoso e differente da quello stabilito con estrema precisione nel bando stesso, e il Comune ha accettato.
Troviamo tutto questo inaccettabile: il bando deve essere rispettato fino in fondo, sia nelle attività che nei lavori previsti, e credevamo che una richiesta così semplice non avrebbe incontrato difficoltà. Il PD ha però deciso che per loro va tutto bene. Per quanto ci riguarda continueremo a vigilare e ad esercitare il nostro dovere di controllo perché il bando sia rispettato: troviamo infatti orribile che si permetta un tale peggioramento della quantità e della qualità dell’offerta per i disabili in una nostra struttura". (fdr)

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