Giornata mondiale della salute. Nicola Armentano (Presidente della Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): “Serve più cultura della prevenzione e più medici”

“In occasione della giornata mondiale della salute, oltre a rimarcare la necessità di investire sempre di più su come prevenire le malattie, dall'uso dei vaccini ove possibile, alla promozione di corretti stili di vita, credo sia necessario aumentare il numero dei medici a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale. Servirà programmare meglio le scuole di specializzazioni per garantire il turn over.

Su questo – ha sottolineato il presidente della Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano nel corso di una comunicazione in Consiglio comunale – già molto è stato fatto in questi ultimi anni aumentando le borse di studio.

Ma la strada è ancora lunga per garantire continuità assistenziale ai cittadini, sia nella medicina di base e sia negli ospedali.

Se si vorrà davvero dare alla salute il termine universale e garantirlo a tutti occorrerà pensare a modifiche quali una laurea abilitante o aggiungere più posti a disposizione per i futuri medici di medicina generale. Oggi ci sono ancora difficoltà per curarsi.

Alcuni non possono per motivi economici altri, sono nella impossibilità di farlo nella sua Regione. Anche qui servono modifiche e migliorie.

A distanza di 40 anni dall'istituzione del servizio sanitario nazionale, in tutte le regioni, la sanità non trova le stesse adeguate risposte. La Toscana è una eccellenza in questo.

Ci può sicuramente far piacere ma non sempre funziona così egregiamente altrove. Ma non solo. Bisognerà rafforzare il rapporto tra medici e pazienti. Questa distanza rischia di limitare l'efficacia dei medici. L'empatia servirà a determinare risposte di salute più forti.

E' un argomento fondamentale – ha concluso il presidente Armentano – sul quale servirà un impegno di più mondi per ricrearlo e apporterà vantaggi non solo in termini di salute ma anche in risparmi e minor costi.

I pensionamenti dei medici di famiglia nei prossimi cinque-otto anni, priveranno 14 milioni di cittadini di questa figura professionale. Un paese senza medici è un paese senza sanità. L'ultimo governo si è impegnato per mettere in sicurezza il sistema sanitario pubblico universale garantendo la sostenibilità per i prossimi anni ma auspico che anche il nuovo esecutivo ponga uguale impegno in questo settore”. (s.spa.)

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