La sindaca intervenuta dall’arengario in occasione dell’iniziativa nell’ambito del Festival d’Europa
“Mai come oggi abbiamo bisogno di quell’idea di Europa unita nelle differenze, casa di popoli e nazioni, che già Giorgio La Pira aveva immaginato. L’Europa delle città, dei diritti sostanziali, delle costituzioni democratiche, del lavoro dignitoso, dell’accoglienza. Un’Europa che promuove gli scambi culturali, che soccorre chi fugge per salvarsi, che difende il diritto di vivere in pace e in libertà, che non lascia indietro nessuno, che abbraccia la diversità come un punto di forza, che accetta il dissenso. L’Europa che vogliamo è quella che mette al primo posto l’uguaglianza, l’ambiente, l’inclusione, la pace, le politiche per il lavoro e il welfare. È quella che investe nelle politiche abitative, nelle politiche educative, nelle scuole, nella ricerca, nell’innovazione, nei servizi per ridurre le disuguaglianze e garantire pari opportunità per tutti”. Lo ha detto la sindaca Sara Funaro, intervenuta questa mattina dall’arengario di Palazzo Vecchio nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata dell’Europa, evento istituzionale promosso da Comune di Firenze, Università degli Studi di Firenze e Agenzia Erasmus+ INDIRE, nell’ambito del Festival d’Europa.
“Stiamo assistendo a una autentica ‘onda blu’, impensabile solo pochi mesi fa, c’è un senso di appartenenza che si sta risvegliando sempre di più. È lo spirito di coesione europeo che si fa sentire, specialmente di fronte al moltiplicarsi delle minacce internazionali, dei sovranismi, delle autocrazie. – ha sottolineato la sindaca nel suo intervento - Oggi, l’Europa è chiamata a ripensare sè stessa, il proprio futuro in chiave autenticamente federale, a parlare con una sola voce sulla scena internazionale e a svolgere un ruolo di mediazione tra l’Occidente e l’Oriente, il Mediterraneo e l’Africa. Il nostro impegno è chiaro: costruire un futuro comune, sostenibile e giusto. Un’Europa che sia sempre più forte, coesa, inclusiva, grazie anche soprattutto a un’alleanza intergenerazionale, come rappresenta la piazza di oggi. E qui entrano in gioco ii giovani: la loro capacità di adattamento, il loro spirito creativo sono le chiavi per il cambiamento e in questo percorso è essenziale un programma come Erasmus+ che offre l’opportunità di vivere esperienze formative all’estero, promuovendo la conoscenza reciproca e il rispetto”.
La sindaca Funaro ha concluso con le parole di David Sassoli: “Noi europei siamo orgogliosi delle nostre diversità. Ripetiamolo perché sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche…che da noi nessuno può tappare la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni...che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica…che da noi ragazze e ragazzi possono viaggiare, studiare, amare senza costrizioni…che nessun europeo può essere umiliato ed emarginato per il proprio orientamento sessuale…che nello spazio europeo, con modalità diverse, la protezione sociale è parte della nostra identità, che la difesa della vita di chiunque si trovi in pericolo è un dovere stabilito dai nostri Trattati e dalle Convenzioni internazionali che abbiamo stipulato”, ha detto citando il discorso del presidente del Parlamento europeo scomparso nel 2022. “Queste parole sono il nostro faro, la nostra guida, sono parole che mettono al centro i giovani, il loro presente e il loro futuro. – ha concluso la sindaca Funaro - La Giornata dell’Europa è una celebrazione di questo spirito, è una chiamata a costruire un futuro comune, coniugando pace, diritti, sviluppo e uguaglianza. Perché l’Europa siamo tutti noi ma soprattutto sono i nostri giovani”.
(sa. ca.)