A Firenze ‘Una patria senza confini?’, il Gabinetto Vieusseux riapre il dibattito sul concetto di patria

Lunedì 11 dicembre la giornata promossa dallo storico Istituto scientifico letterario in Palazzo Vecchio. Presenti tra gli altri il sindaco Nardella, il ministro della Cultura Sangiuliano e il presidente del Vieusseux Nencini

A Palazzo Corsini Suarez le nuove sale dell’Archivio contemporaneo con le macchine da scrivere di grandi scrittori. Da gennaio al via le visite guidate aperte a tutti

L’idea di patria perseguita dal Gabinetto Scientifico letterario Vieusseux nei decenni del Risorgimento ha contribuito fortemente ad allineare l’Italia nascente al resto d’Europa. Alla luce di questo tratto identitario, la storica Istituzione fiorentina ha invitato politici e sociologi, giornalisti ed economisti a discutere sulla complessa ripercussione planetaria che condiziona oggi un possibile concetto di “patria”, in un’epoca in cui la comunicazione istantanea, l’economia globale e le relazioni sovranazionali non sembrano contribuire a placare i conflitti etnici e le tensioni geopolitiche generate dalla modernità. Il convegno ‘Una patria senza confini?’, patrocinato dal Comune di Firenze, è in programma lunedì 11 dicembre in Palazzo Vecchio per l’intera giornata.

“La patria non è un dato che gli uomini trovano pronto per le mani una volta per tutte, destinato a restare immobile per sempre. E’ una creazione incessante da parte di una comunità che in essa si riconosce. Di quella comunità la patria è madre e figlia allo stesso tempo”, ha detto presentando l’iniziativa, il presidente del Gabinetto Vieusseux Riccardo Nencini .

La sessione della mattina ‘Patria, Nazione, Identità’ si aprirà alle 10 con i saluti del sindaco Dario Nardella e del presidente del Gabinetto Vieusseux Riccardo Nencini; a introdurre sarà Ferruccio de Bortoli, con interventi di Alessandro Campi, Massimo Livi Bacci, Agnese Pini, Aldo Schiavone, Carlo Sorrentino, Maurizio Viroli. L’attore Sandro Lombardi leggerà versi di Leopardi, Manzoni e Pasolini. La sessione del pomeriggio ‘Il mondo è la mia patria’ sarà aperta alle 15 da un intervento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, saluto del direttore del Gabinetto Vieusseux Michele Rossi; introduzione e coordinamento di Fulvio Conti; interventi di Franco Cardini, Simone Colarizi, Marcello Fois, Alessandra Ghisleri, Fabrizio Ricciardelli, Sergio Risaliti.

In parallelo, il Gabinetto Scientifico letterario inaugura alcune nuove sale espositive dell’Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti in Palazzo Corsini Suarez (via Maggio 42). In particolare, una sala dedicata ad alcune delle macchine da scrivere utilizzate per le loro opere dai più grandi scrittori e intellettuali. La mostra, intitolata ‘I tasti della poesia. Gli scrittori alla macchina da scrivere’ vedrà una accanto all’altra quelle utilizzate da Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Giuseppe Prezzolini, Alberto Arbasino e Oriana Fallaci. In mostra anche la macchina da scrivere di Eugenio Montale, una Olivetti lettera 22 donata al poeta dalla governante Gina Tiossi e prestata per l’occasione al Vieusseux dal Centro Manoscritti dell’Università di Pavia.

Da gennaio 2024 saranno organizzate le visite guidate all’Archivio contemporaneo aperte a tutti gli interessati. Un progetto in linea con il nuovo programma di rilancio del Gabinetto Vieusseux: far conoscere l'istituto culturale e il suo straordinario patrimonio librario e archivistico non solo agli studiosi.

A partire dal 1975, per volere dell’allora direttore del Vieusseux Alessandro Bonsanti, fu creato presso Palazzo Corsini Suarez un Archivio contemporaneo oggi noto in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio documentario. L’archivio è un attivissimo centro di ricerca e riunisce attualmente 190 fondi che spaziano dalla critica letteraria (fondi Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Giuseppe De Robertis, Ruggero Jacobbi, Oreste Macrì e altri) alla narrativa (Stefano D'Arrigo, Carlo Emilio Gadda, Guglielmo Petroni, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Mario Tobino, Federigo Tozzi e altri), dalla poesia (Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti) alle arti figurative (Fondi Renato e Rosa Birolli, Ottone Rosai, Mario Mafai e Antonietta Raphaël, Bruno Saetti), dal teatro (Eduardo De Filippo) alla musica (Luigi Dallapiccola e altri) e all’architettura (Giuseppe Poggi). L’Archivio contemporaneo raccoglie non solo carteggi, autografi e carte degli intestatari dei fondi, ma anche le loro voluminose biblioteche private, oggetti e arredi. Per alcuni autori è stato possibile ricostruire lo spazio in cui gli scrittori lavoravano. (sc)


 

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