Festival nazionale dell’economia civile, il sindaco Nardella: “Nessuno resti escluso e rimettere il lavoro al centro”

Al via la manifestazione oggi a Palazzo Vecchio

“Come sindaco sono impegnato giornalmente nel perseguire il bene comune affinché da una parte, si creino le condizioni di crescita e di sviluppo per tutti e, dall’altra, a far sì che nessuno rimanga indietro e che nessuno soprattutto sia escluso”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella aprendo i lavori del primo Festival Nazionale dell’Economia Civile, in corso fino a domenica a Firenze, a Palazzo Vecchio. Il sindaco ha auspicato che il Festival possa diventare un appuntamento fisso in città.

“L’economia – ha affermato Nardella - è una scienza importante; per noi è uno degli strumenti che ci consente di governare. Ma ci rendiamo conto di come i metodi economici tradizionali e più largamente diffusi siano insufficienti a cogliere il reale stato delle cose e a fornire la giusta rappresentazione di ciò che accade e, soprattutto di ciò che dovremmo contribuire a migliorare. Ad esempio: come si misura il benessere sociale? L’analisi economica tradizionale rivolge l’attenzione al Prodotto interno lordo (PIL) come misura sintetica della performance macroeconomica, ma l’insufficienza del PIL assoluto e pro-capite per misurare il livello di benessere sociale e individuale (well-being) è stata messa in luce fin dagli albori della scienza economica”.

“L'economia civile, ovvero un’economia che mette al centro la persona - persona capace di cooperare, di immaginare nuove soluzioni, capace di fiducia, di relazioni positive e generative - ma anche il lavoro e l’impresa. è un concetto di economia che a noi intuitivamente piace – ha aggiunto Nardella - . Soprattutto il fatto che il lavoro, di cui oggi si parla troppo poco, sia un valore, che va tutelato e promosso, non soltanto perché produce inclusione e dignità, ma anche perché contribuisce ad arricchire di significato la vita. Del resto l'articolo 1 della Costituzione su cui noi come sindaci siamo chiamati a giurare afferma che ‘l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro’ e l'articolo 4 precisa che ‘la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto’. Appare quindi chiaro che il lavoro, la sua diffusione e la sua tutela rappresentano le priorità assolute cui dovrebbe tendere il legislatore e ogni politico italiano. Nel rispetto di tutti i principi di giustizia ed equità cui si ispira la nostra Costituzione”.

“Per questo – ha concluso il sindaco - capiamo meno e non condivamo affatto le nuove politiche di assistenzialismo o di esclusione che in Italia vengono introdotte. Per questo non capiamo il perché per fini elettorali si ricorra a misure tanto straordinarie quanto inique che umiliano i lavoratori ed i contribuenti”. (edl)

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