Episodi di violenza in carcere. Nicola Armentano (Capogruppo PD) e Stefano Di Puccio (consigliere delegato dal sindaco per i rapporti col carcere): “Solidarietà anche se occorre investire sul reinserimento sociale dei detenuti”

“Gravissimi gli episodi di violenza nei confronti della polizia penitenziaria a Sollicciano, sui quali è necessario intervenire nel breve periodo.
Le condizioni del carcere sono, da sempre, disumane e il caldo di questa estate, insopportabile anche per chi vive una vita normale all’esterno, si complica, inevitabilmente, dentro quelle mura.
Tutta la solidarietà alla polizia penitenziaria – spiegano il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano ed il consigliere PD Stefano Di Puccio che è delegato dal sindaco per seguire i rapporti con Sollicciano – e a tutti gli altri operatori di Sollicciano, educatori, personale sanitario e volontario, costretti tutti sotto lo stesso tetto a vivere questo disagio estremo.
I problemi all’origine sono gli stessi da anni, tra i quali il sovraffollamento e la mancanza di un numero adeguato di personale dedicato esclusivamente ai detenuti. Queste figure sono essenziali per rendere degno un luogo di pena ma anche di rieducazione e per dare speranza e nuove opportunità per il futuro. Senza di loro vengono meno tutte quelle attività essenziali per un recupero ed un loro reinserimento cioè attività lavorative, di istruzione ecc. serve anche rafforzare la rete sanitaria, essenziale a prevenire disturbi che possono sfociare in gesti violenti, quali quelli che abbiamo letto.
Non possiamo che ripetere l’appello già rivolto in passato al Ministro che a gennaio ha fatto visita al nostro carcere e all’amministrazione penitenziaria che è la diretta interessata al problema. L’Amministrazione Comunale può e deve continuare a fare pressioni sul Governo, noi ci auguriamo che ciò avvenga”.
“Ricordiamo che come Partito Democratico – aggiunge il capogruppo Nicola Armentano – abbiamo sempre posto grande attenzione al tema. È fondamentale che Sollicciano non sia vissuto come un luogo estraneo alla vita della città, che si possa fare il massimo dell’investimento possibile sul reinserimento sociale dei detenuti perché possano uscire migliori, proprio per evitare che i livelli di recidiva siano alti a scapito di tutta la comunità. Servono interventi strutturali per garantire dignitose condizioni di lavoro agli agenti e una detenzione che punti al reinserimento nella società. Chiediamo che possa diventare un vero luogo di riabilitazione, non di abbandono e solitudine. Il carcere non è una discarica, è un pezzo della città e del nostro Stato, ci riguarda tutti, è ora di intervenire. È necessario tenere alta l’attenzione su questi temi. Fare pressione sull’amministrazione comunale. Ringrazio il consigliere Stefano Di Puccio – continua Armentano – che ci ha sempre tenuti informati sulla situazione del carcere e recentemente ha portato all’attenzione del Consiglio un atto, insieme alla consigliera Alessandra Innocenti, poi approvato, che sollecita Alia SpA a coinvolgere nuovamente i detenuti del carcere di Sollicciano, per poter recuperare e riciclare i RAEE con progetti similari a “A piede libero” nel nuovo polo impiantistico di San Donnino”.
“Non solo. Sono stati tanti gli atti votati in Consiglio – conclude il consigliere PD Stefano Di Puccio – come quello, per esempio, di destinare un immobile sul territorio comunale per i detenuti semi liberi, cioè quei detenuti che lavorano all’esterno del carcere e rientrano alla sera. Sarebbe una soluzione che andrebbe ad alleggerire così il carico di presenze e soprattutto darebbe un segnale di ulteriore attenzione al tema in essere”. (s.spa.)

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