Donata Bianchi (Presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione) alla commemorazione dei Porrajmos

Presenti anche il Presidente del quartiere 5 Balli, la vice presidente della Commissione consiliare sette Bundu, il consigliere Palagi e rappresentanti di Aned ed Anpi

“Oggi – spiega la presidente della Commissione della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – l’Amministrazione Comunale di Firenze ha voluto dedicare un’attenzione speciale alla commemorazione del Porrajmos, il genocidio nazifascista delle comunità rom e sinti d’Europa, ricordato nel giorno del 2 agosto per mantenere il ricordo dello sterminio degli ultimi 4300 uomini, donne, bambine e bambini rom e sinti presenti ‘nel campo degli zingari’ del lager di Auschwitz. Una soluzione finale che avvenne nella notte tra il 2 e il 3 agosto e di cui si ha memoria grazie alle testimonianze di sopravvissuti ebrei come Piero Terracina.
Il 13 gennaio 2020 il Consiglio comunale di Firenze approvò la mozione 940/2019 con la quale si impegnarono Giunta e Consiglio a inserire la data del 2 agosto nel programma ordinario delle commemorazioni perciò questa mattina durante una cerimonia ufficiale, come accade ormai da 4 anni, è stata deposta una lapide in memoria presso il giardino dei Giusti”.

Erano presenti le autorità civili, militari e religiose rappresentanti della comunità rom e sinta toscana, Ernesto Grandini, Emanuele Piave e Razija Rufat. In rappresentanza dell’Amministrazione il Presidente del quartiere 5 Balli, la Presidente della Commissione consiliare sette, insieme alla vicepresidente Bundu e al consigliere Palagi.
“Importanti gli interventi di Grandini e Piave – continua la presidente donata Bianchi – che ci hanno ricordato il massacro di 500.000 rom e sinti europei, quanto il passato deve aiutarci a porre le giuste domande sul presente, nonché il ruolo della comunità rom e sinta anche nella lotta partigiana. Insieme alla Rettrice era presente il prof. Bravi che ha fornito un quadro storico della persecuzione ai danni di rom e sinti, e come le radici delle discriminazioni siano profonde, specialmente in Italia dove si registrano i livelli più alti di antiziganismo.
Per l’occasione – conclude la presidente della Commissione sette – è stato aperto anche il piccolo giardino dei Giusti che si auspica possa essere ristrutturato, installando nuove targhe che lo descrivano e anche un monumento a ricordo di tutti gli internati nei lager, come richiesto da un atto approvato in Consiglio comunale”. (s.spa.)

Ricordo Sinti e Rom
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