Donata Bianchi (Presidente Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione): "Accoglienza e dignità umana"

“Oggi la Commissione sette – Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione – ha ospitato Sara Vatteroni Direttrice Commissione Migrantes Toscana, Don Giovanni Martini membro della Commissione Toscana e Direttore Migrantes Firenze e Maurizio Certini Membro della Commissione Toscana e della Consulta Nazionale. È stato un incontro importante – sottolinea la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – che ha permesso di approfondire temi legati all’immigrazione con particolare attenzione alla questione dei centri per il rimpatrio, un tema sul quale la Commissione ha avuto modo di soffermarsi anche in passato con altre audizioni ed esprimendo orientamenti anche diversificati tra i membri sia di maggioranza sia di opposizione. È stato importante affrontare con pacatezza e chiarezza problemi che spesso vedono divisi a prescindere dalla conoscenza dei fenomeni e delle situazioni. Il dottor Certini ha aperto l’audizione ricordando il ruolo della Migrantes che esiste dall’inizio del Novecento prima come organismo della Chiesa volto a facilitare l’accoglienza dell’emigrazione italiana all’estero e negli ultimi decenni votato anche al lavoro di accoglienza e conoscenza sul fenomeno dell’immigrazione nel nostro Paese. In relazione al CPR ha ricordato il recente documento di Migrantes e Caritas Toscana con il quale si è espresso un parere contrario all’apertura di un CPR anche in regione, in quanto risposta non adeguata e luogo dove si può rimanere detenuti per mesi, in condizioni umilianti e alienanti, pur non avendo commesso nessun crimine o reato. La dottoressa Vatteroni ha richiamato la recente relazione del Garante nazionale delle persone in stato di detenzione o restrizione che ha criticato la scelta dei CPR quali luoghi di compressione dei diritti umani e patogeni per le umilianti condizioni di vita. La dottoressa ha sollecitato la nostra attenzione anche sugli alti costi di questo tipo di strutture, sono stati spesi 44 milioni di euro nel periodo 2018 – 2022 solo per la gestione cui si devono aggiungere i costi delle forze di polizia e delle infrastrutture. Risorse che potrebbero essere dedicate all’accoglienza e alla rinnovata promozione di quel modello di accoglienza diffusa che ha caratterizzato a lungo l’esperienza toscana. La dottoressa Vatteroni ha sottolineato anche gli aspetti complessi dell’accoglienza di persone fragili dal punto di vista sanitario o per gravi sofferenze psichiatriche, si tratta di un numero sempre più in aumento come effetto delle drammatiche condizioni di partenza o della lunga permanenza nei lager libici. I CPR sono luoghi dove le persone sono spesso inserite senza che abbiano commesso alcun reato eccetto il fatto di non essere giunte regolarmente in Italia o non avere documenti in regola come conseguenza anche di ritardi nelle procedure burocratiche. In relazione al tema dell’accoglienza e dei CPR Don Giovanni Martini è stato molto chiaro nel fare riferimento alla posizione diplomatica della Santa Sede , espressa anche in sede ONU, contraria ai luoghi di detenzione in quanto la migrazione irregolare non dovrebbe essere trattata come un reato. È questo un orientamento ripreso recentemente anche da Papa Francesco e che si sostanzia in quattro parole: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Molti sono stati gli argomenti introdotti, voglio ringraziare nuovamente gli ospiti della loro disponibilità, nonché la Vicepresidente Bundu, che ha portato una riflessione anche come esponente della Rete Antirazzista, e le consigliere e i consiglieri presenti e quelli che sono intervenuti Mirco Rufilli, Laura Sparavigna, Gabriella Bellucci e Alessandro Sottocornola. Oggi, al centro del confronto – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – è stato il valore alto della dignità umana e la volontà di confrontarsi, un impegno che speriamo possa essere ripreso, come proposto dai nostri ospiti, con l’organizzazione di un seminario di studio che coinvolga gli amministratori e le amministratrici dell’area fiorentina per un approfondimento non ideologico, ma ancorato al terreno della progettualità alternativa, della possibilità e del rispetto dei diritti umani”. (s.spa.)

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