Donata Bianchi (Presidente commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione): “Pari opportunità nelle società partecipate”

“Il gruppo amministrazione pubblica del Comune di Firenze, così come aggiornato mediante Delibera di Giunta Comunale n. 82 del 22.03.2022, è costituito da organismi strumentali, enti strumentali controllati, enti strumentali partecipati, società controllate e società partecipate. È questa – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – una costellazione di enti rispetto ai quali viene naturale interrogarsi su come vi trovano applicazione e sono attuati i principi che informano da Statuto l’azione del Comune di Firenze, penso in particolare all’art. 5 che impegna il Comune alla promozione di azioni positive per la realizzazione della parità tra i sessi in tutti i suoi contesti e livelli di intervento, con particolare attenzione all’esercizio delle funzioni istituzionali, alla gestione dei pubblici servizi e allo svolgimento della vita sociale in tutti i suoi aspetti. Penso poi, più in generale, all’impegno di cui all’art. 6, verso la solidarietà e la garanzia del diritto di pari dignità nella società e nel lavoro, operando per impedire qualsiasi forma di discriminazione legata al genere, all’orientamento sessuale, all’etnia, alla lingua, alla religione e all’handicap.
Altrettanto importante il richiamo all’art.4 nel quale si riconosce il valore fondamentale di tutte le parti sociali, sindacati, associazioni e l’ascolto delle istanze portate da cittadini e cittadine. Come componenti del Consiglio; è quindi naturale interrogarsi su come tali principi trovino applicazione nel gruppo amministrazione pubblica del Comune di Firenze sul fronte dell’applicazione della normativa nazionale di riferimento, penso ad esempio alla legge Golfo- Mosca per il riequilibrio della scarsa presenza di donne negli organi di vertice delle società commerciali e, in particolare, nei consigli di amministrazione, o la Legge 8 marzo 2000, n. 53 che contiene disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città. Altrettanto importante, e potrà meritare un approfondimento specifico, capire come i principi statutari e della normativa nazionale trovano declinazione nell’organizzazione del lavoro, nei tentativi di conciliare impegni di lavoro e impegni di cura, l’attenzione alle madri di bambini piccoli e la qualità delle relazioni negli ambienti di lavoro come valore sociale.
Altrettanto importante anche una riflessione su come si risponde ai bisogni di dipendenti più fragili perché portatori di disabilità o di speciali bisogni.
Particolare attenzione, ovviamente, verso quelle realtà che implicano turni di lavoro su tutte le 24 ore, tra queste la SAS è certo una delle principali realtà che ci richiama a particolare attenzione affinché i processi di riorganizzazione in atto tengano conto anche dei principi suddetti. La cura di figli piccoli – aggiunge la presidente Donata Bianchi – implica di per sé fatiche particolari connesse allo sforzo di conciliare orari di lavoro e dei servizi educativi, pertanto volontà di ascolto, capacità di dialogo, di condivisione e coprogettazione del lavoro ritengo che siano qualità importantissime da presidiare con un equilibrio tra funzioni di indirizzo, controllo e sollecitazione nel rispetto dei ruoli e delle funzioni di ciascun attore, compresi ovviamente i sindacati che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici.
Ringrazio l’Assessora Albanese per l’attenzione rivolta alla mia domanda e certamente a lei e all’Assessore Bettarini, competente per delega sulle partecipate, sarà mia cura – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione – offrire ogni elemento di aggiornamento o informativo sarà possibile raccogliere anche attraverso il coinvolgimento della Commissione Sette”. (s.spa.)

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