Donata Bianchi (Presidente Commissione Pari opportunità) e Renzo Pampaloni (Presidente Commissione urbanistica): “Valorizzare la prospettiva di genere nei processi conclusivi di adozione del piano operativo”

Approvata oggi dal Consiglio comunale di Firenze la mozione 180/2020 “Lo sguardo delle donne sulla città: una città vivibile e accessibile per tutte e tutti” con la quale il Consiglio comunale ha impegnato la giunta a valorizzare la prospettiva di genere nei processi conclusivi di adozione del piano operativo, a coinvolgere periodicamente le associazioni e le organizzazioni femminili presenti sul territorio fiorentino in un monitoraggio sulla qualità della vita nello spazio urbano, a mettere a sistema conoscenze che servano a sensibilizzare anche la componente tecnica dell’Amministrazione comunale ad una pianificazione urbana attenta all’impatto differenziato delle decisioni di sviluppo urbano su cittadini e cittadine; a prevedere che la figura dell’Accessibility Manager svolga anche una funzione di presidio sugli aspetti di una città accessibile dal punto di vista delle donne in un’ottica di mainstreaming.
“Nel percorso di Firenze Prossima abbiamo iniziato a volgere, per la prima volta, attenzione al tema all’interno di un percorso partecipativo, auspichiamo – spiegano la presidente delal Commissione Pari Opportunità Donata Bianchi ed il presidente della Commissione urbanistica Renzo Pampaloni – che la mozione possa rappresentare uno stimolo ulteriore per dotare la nostra città di strumenti adeguati; d’altronde anche il Programma di Mandato 2019 – 2024 della presente Consiliatura, delinea una visione di sviluppo e valorizzazione della città incardinata sui temi della sostenibilità, della rigenerazione, dell’accoglienza, della sicurezza e della vivibilità, principi cui si richiama con forza la mozione. Nella quotidianità, le donne sono svantaggiate da alcuni assetti urbani, a percorsi poco illuminati a ridotta pedonalità e maggiore concentrazione di disagio socioeconomico delle aree periferiche e suburbane, sono le donne che compiono generalmente più spostamenti giornalieri a causa degli impegni di lavoro e cura familiare. Molte sono le esperienze con le quali Firenze potrà confrontarsi, ci sono importanti città europee - aggiungono i presidenti Bianchi e Pampaloni - che hanno adottato strumenti di pianificazione urbana declinati anche in modo specifico dal punto di vista delle donne (Barcellona) o hanno istituito una figura o un ufficio ad hoc (a Vienna e Stoccolma è stata individuata la figura del gender city manager per progettare territori più inclusivi), oppure un sistema di governance, ad esempio in Canada fin dagli anni ‘80 sono stati istituiti dei Women’s safety audits, in cui le donne stesse sono incaricate di comunicare problemi di sicurezza, anche progettuali, alle istituzioni locali”. (s.spa.)

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