Donata Bianchi e Renzo Pampaloni (PD): “Affidamento giusto a protezione di bambine e bambini dalla violenza domestica”

“La Commissione Politiche sociali e sanità – spiega la consigliera del Partito Democratico Donata Bianchi – ha approvato un atto, presentato insieme al consigliere Renzo Pampaloni, sul tema di un affidamento giusto a protezione di bambine e bambini dalla violenza domestica. Ringrazio la Presidente Dardano per la discussione e gli approfondimenti.
L’atto che ho presentato si collega ad un ampio dibattito in corso nel nostro Paese e a livello europeo. Merita infatti ricordare che solo qualche giorno fa il Parlamento ha approvato a larga maggioranza una risoluzione proposta dalla eurodeputata Picierno del Partito Democratico con la quale si richiedono misure urgenti a tutela delle vittime di violenza nei casi di affidamento dei figli, condannando l’uso strumentale e ideologico della cosiddetta Sindrome da alienazione parentale, che si alimenta di gravissimi pregiudizi di genere, non a caso è altresì usata sotto la definizione di “Sindrome della madre malevola”. Per molte donne, vittime di violenza, la denuncia significa esporre se stesse ed i propri figli e figlie a nuove violenze perché non raramente nelle aule dei tribunali prevalgono queste teorie e dottrine prive delle necessarie evidenze scientifiche.
Con questo atto si è inteso sostenere, anche quanto richiesto dalla proposta di legge n. 3148, e si invita pertanto il Consiglio comunale a chiedere al Parlamento – continua la consigliera PD Donata Bianchi – un intervento legislativo affinché:
siano introdotti meccanismi (pena la nullità del procedimento) che facilitino, in modo appropriato, l’ascolto diretto del minore da parte del giudice, passaggio che rimane uno strumento indispensabile affinché si possa maturare un autonomo convincimento sui fatti;

nei corsi universitari siano introdotte come materia obbligatorie le tematiche legate alla violenza domestica e di genere e all’ascolto del minore con particolare riferimento alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio 2011 e resa esecutiva dalla legge 27 giugno 2013, n. 77, nonché in materia di ascolto e trattamento dei minori nei procedimenti giudiziari;

sia posto un freno all’insegnamento strumentale di teorie e dottrine prive delle necessarie evidenze scientifiche o comunque fondate su pregiudizi o stereotipi;

si escluda la possibilità di motivare la decadenza dalla responsabilità genitoriale sulla base di sindromi prive delle necessarie evidenze scientifiche;

in nessun caso il giudice possa motivare i propri provvedimenti relativi all’affidamento e alla responsabilità genitoriale sulla base di sindromi prive delle necessarie evidenze scientifiche;

nel caso in cui il minore abbia difficoltà di relazionarsi con uno dei genitori, la presenza del genitore indicato come violento o maltrattante non possa essere imposta con l’uso della forza o con provvedimenti coercitivi contro la volontà del minore. (s.spa.)

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